Mel Gibson: «Ho capito che il dolore è una condizione per crescere»

Dopo le offese antisemite e i pestaggi della moglie Mel Gibson torna sul set con The beaver guidato dalla regista e amica Jodie Foster. L'attore di The Passion: «La cosa più tremenda è quanto ho fatto soffrire la mia famiglia». L'amica Jodie: «Ho grandissima ammirazione per Mel ma non lo assolvo: deve vivere facendo i conti con le conseguenze delle sue azioni»

Torna in scena con The Beaver, film diretto dalla collega e amica Jodie Foster. Mel Gibson sarà protagonista della pellicola, presentata fuori concorso al prossimo Festival di Cannes. L’attrice e regista Foster ha scelto proprio l’attore più in crisi di Hollywood per rappresentare il tema della depressione. Una chance per Mel dopo le sue performance antisemite, il tradimento a 28 anni dalle nozze, l’accusa di violenze da parte della seconda moglie e l’emarginazione dal mondo del cinema che un tempo lo curava come una delle sue più grandi star.

Gibson non si era mai fatto determinare dalla carriera e dal consenso, ma con l’uscita di The Beaver esprime in qualche modo la sua voglia di ricominciare. E lo fa senza giustificare nessun errore commesso, grazie anche all’amica Jodie che lo ha perdonato senza fargli sconti. I due attori e registi hanno incontrato la stampa italiana durante la conferenza di ieri a Los Angeles e hanno risposto ad alcune domande così.

«Vogliamo parlare di quell’episodio che sappiamo bene?», chiede la giornalista della Stampa a Gibson riferendosi alle violenze sulla seconda moglie. L’attore risponde con coraggio ammettendo che «è stato un momento orrendo», ma che è «un giorno nel corso di una vita. E non rappresenta ciò in cui credo o come tratto la gente di solito». L’attore dice poi di aver imparato «molte cose, tra cui che il dolore è una condizione per crescere». Alla giornalista di Repubblica, che lo interroga sulle possibili reazioni del pubblico dopo gli scandali, Mel Gibson dice di non essere preoccupato e che non gli importa se «non potrò più recitare. Dovevo fare Una notte da leoni 2, ma per i miei problemi privati la produzione ha deciso che era meglio che non mi facessi vedere. Jodie (Foster) mi ha aiutato a superare questo imbarazzo».

Sul periodo successivo all’arresto del 2006 l’attore ammette che è stata dura, non tanto per sé, ma perché «ci sono parecchie persone che dipendono da me, è una responsabilità da cui non mi sono mai sottratto… la cosa più tremenda è quanto ho fatto soffrire la mia famiglia. Ma anche che tutto di me è stato esposto al pubblico ludibrio». «E però – incalza la stampa – l’imbarazzo l’ha creato lei». Ma Gibson non si sottrae: «Certo, sia chiaro che me la prendo con me stesso per le mie vicissitudini. Se sapesse quanto mi faccio incazzare! Ma sto cercando di trovare un po’ d’affetto per me stesso». Ma come ricominciare? «Ci sono state celebrità come Oprah Winfrey e Jodie Foster che mi hanno difeso e per questo voglio loro un bene infinito… e i miei figli, che pur giovani sono molto più coscienti e coscienziosi di me. Sono pure diventato nonno». Infine Gibson parla di come si esca da queste situazioni rifacendosi alla depressione da cui è affetto il protagonista del film: «La depressione è una strana bestia…alla fine capisci che per uscirne devi avere un po’ di umiltà».

L’amica e collega Jodie risponde ai giornalisti chiarendo il tipo di compagnia che ha offerto all’amico Mel per aiutarlo a portare il dolore che sta vivendo, senza mascherare le doti dell’amico e le sue debolezze: «Ho grandissima ammirazione per Mel. E’ un amico sensibile generoso, leale, che sa ascoltare. Ma per quanto lo adori non posso assolvere il suo comportamento e lui lo sa e lo capisce. E’ una responsabilità e deve vivere facendo i conti con le conseguenze delle sue azioni».

La giornalista chiede alla Foster se abbia pagato per la sua lealtà con Gibson e lei non nasconde che «sì, anche se in forme molto leggere, ma non sto a pensarci su troppo. Mia mamma mi ha insegnato che dobbiamo per prima cosa fare la cosa giusta anche se non è necessariamente la più popolare e che quando fai così tutto si aggiusta. E’ un momento molto difficile per lui e deve pensare alla sua salute, alla sua famiglia. Lo sta facendo e spero continui a lavorare come attore e come regista perché Mel è un uomo di grandissimo talento e ha ancora molto da dare». 

Exit mobile version