MARIANI O BLASFEMI? DI CANIO O CIAMPI? IRAQ O IRAK?

Stamattina, nel suo commento alla stampa del giorno su Radio Maria

Stamattina, nel suo commento alla stampa del giorno su Radio Maria, Padre Livio ha letto l’articolo di Rodolfo Casadei “Dio nuotava con noi” definendolo «uno dei più begli articoli scritti sul maremoto».
Giovanna Guidi, Milano, via internet

Invio questo messaggio in segno di vibrata protesta per la pubblicazione sul n°10 di Tempi dell’immagine di “Cristo morto” di Maurizio Bottoni. Trovo l’immagine provocatoria, di cattivo gusto e al limite del blasfemo.
Beppino Fossati, Bergamo

Paolo di Canio sembra abbia gioito per un gol alla Roma con il saluto romano. Ci è mancato solo che il fantasma di Pertini apparisse in tv a difendere l’Italia repubblicana ed antifascista.
Luigi Borlenghi, Milano

Lo storico Alberto Melloni srive un articolo sul Corriere circa uno “scandaloso” documento di Pio XII che ordina ai vescovi francesi di non restituire alle famiglie i bambini ebrei affidati a famiglie cattoliche durante la guerra e da queste battezzati, indicazione che sarebbe stata disattesa dall’allora Nunzio a Parigi Angelo Roncalli. Sia Avvenire che il Giornale” pubblicano il documento originale dal quale si evince che le indicazioni sono del futuro papa Giovanni XXIII, che applicava effettive norme vaticane, e riguardavano i bambini orfani e reclamati da organizzazioni ebraiche che stavano gestendo il loro trasferimento in quello che di lì a poco sarebbe diventato lo Stato di Israele, organizzazioni che quindi non avevano alcun titolo legale su quei bambini. Ora come mai qualcuno che svolge l’attività di storico incorre in un errore così madornale?
Ornella Maggi, via internet
Forse perché quel qualcuno non è uno storico molto serio.

Non condivido la decisione del Governo di ricorrere davanti alla Consulta contro l’ammissibilità del referendum sull’abrogazione totale della legge sulla fecondazione assistita. Davanti ad argomenti come questi che più di altri interrogano la coscienza di ciascuno (parlamentari e semplici cittadini) sono convinto che nulla sia migliore di un sano confronto referendario. La sovranità popolare ha ancora un suo significato?
Cristiano Giusti, via internet
Forse sarà bene ricordare che la sovranità popolare è espressa dalle istituzioni (Parlamento e consigli regionali, comunali, provinciali, rappresentativi vari) eletti democraticamente dal popolo (il che esclude da qualsiasi ruolo di rappresentanza popolare per esempio la magistratura, e inspecie quella attuale italiana, che altrove, per esempio in Francia, sarebbe qualificata come “cilena” e “golpista”). La sovranità popolare sta nel Parlamento che fa le leggi (come la buona legge 40) e sta nel governo che ha tutto il diritto e il dovere di fare ricorso alla Consulta ogniqualvolta qualcuno brandisca leggi votate dai rappresentanti del popolo in Parlamento per cercare di abrogarle in via referendaria. è vero che è uno strumento democratico importante, il referendum. Ma non da idolatrare.

La Lega di fronte all’ipotesi di una Lista Formigoni, denuncia un ritorno a moduli politici da prima repubblica. Sembra infatti che alla Lega ogni reale innovazione nel quadro politico paventi la possibilità di perdere il proprio ruolo di forza di lotta, di contestazione al sistema. Speriamo che Formigoni ce la faccia anche se con qualche escamotage politico che, noi realisti, non amiamo ma sappiamo necessario.
Adolfo Brambilla, via internet
Listone o Listino per Formigoni va sempre bene. La realtà è testarda, la capitale di Formigoni non sarà Gemonio Lombardone, andrà lontano.

La Turchia in Europa? Ma allora i confini tra stati e continenti a che servono?
Ines Santucci, via internet
A tirare su i muri, no?

Mi limiterò semplicemente a correggere la trascrizione del nome proprio di uno stato di cui si parla nei vostri articoli: il nome è IRAQ (con la Q di quadro), e non IRAK come da lui più volte trascritto. Avevo creduto fosse un banale errore di stampa, ma la ripetizione non mi lasciato alcun dubbio.
Giusy M., Treviso
Mi limiterò semplicemente a konsigliare un aggiornamento del suo voqabolario: “Irak” (Le Monde) e “Iraq” (New York Times) sono lo stesso Stato.

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