Macabro ritrovamento a Firenze, è paura serial killer

Il corpo di una giovane rumena è stata trovato sull'A1: la donna era stata violentata, poi "crocifissa" ad un cavalcavia e lasciata morire. Un caso analogo nella stessa zona un anno fa. Si segue la pista di uno stupratore seriale

Il corpo di una donna è stato ritrovato nudo e legato ad una sbarra di un cavalcavia sull’A1, nei pressi di Firenze, crocifisso. Una scoperta agghiacciante che ha diffuso la paura di un serial killer nella zona, perché ha ritrovato un analogo ritrovamento nella stessa zona e con identiche modalità di un’altra donna, un anno fa.

IL RITROVAMENTO. La donna è stata ritrovata stamattina da un testimone su cui gli inquirenti mantengono ancora il riserbo. Non si conosce l’identità della vittima, si sa solo che è una ragazza di 26 anni, rumena, probabilmente una prostituta, che prima di essere stata legata con le braccia spalancate ad una sbarra di metallo, è stata seviziata, e costretta a mettersi in ginocchio a terra. Poi è stata lasciata morire sul cavalcavia che si trova alle porte di Firenze, nel piccolo comune di Ugnano. La donna dovrebbe essere morta intorno alla mezzanotte: nella zona ci sono anche alcune abitazioni e stamane, un uomo che passava sulla strada in bicicletta ha dato per primo l’allarme. Le indagini sono state affidate al pm Paolo Canessa, il magistrato che si è occupato in passato del mostro di Firenze.

IL PRECEDENTE. A marzo del 2013 un’altra ragazza venne trovata e soccorsa da passanti dopo che era stata legata, nuda, anche lei ad una sbarra. La donna, una prostituta, in quel caso si è salvata: e ha denunciato che ad aggredirla, sulla stessa via di Ugnano, era stato un cliente, che l’aveva violentata e derubata della borsa. In queste ore, emerge che ci sarebbero stati altri due fatti che ricalcherebbero questo modus operandi, avvenuti di recente. In queste prime ore dal ritrovamento però, gli inquirenti hanno escluso «un fine simbolico» nel modo in cui la donna è stata legata, e la “crocifissione” sarebbe un aspetto più casuale, anche se l’ipotesi più plausibile sarebbe proprio quella di uno stupratore seriale.

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