In Lombardia la manifattura tiene e questa è un’ottima notizia per l’Italia

La produzione industriale mostra dati positivi anche nei primi mesi del 2023. Tanti numeri col "più" davanti commentati questa mattina in Regione dal presidente Fontana e dall'assessore Guidesi

Lo abbiamo scritto anche qualche giorno fa: L’Italia cresce. “È ora di farlo sapere agli italiani”. È, infatti, una tendenza poco positiva del nostro Paese quella di sottolineare sempre ciò che “non va” piuttosto che ciò “che va”. Certo, i problemi sono sempre tanti (ogni giorno ha la sua pena), ma una certa narrazione, che tende sempre al nuvoloso anziché al sereno, finisce con l’avere un effetto nefasto sulla fiducia verso il futuro dell’intero Paese.

E invece la cose non sono così tetre come di solito si tende a dipingerle, anzi. Se ne è avuto, ad esempio, conferma questa mattina alla conferenza stampa organizzata in Regione Lombardia dove sono stati presentati i dati congiunturali della manifattura lombarda del primo trimestre 2023. Tanti numeri col “più” davanti che hanno fatto dire al presidente lombardo Attilio Fontana che essi sono «un’ulteriore conferma della ripresa economica post pandemica di Regione Lombardia. In particolare, grazie all’export, la Lombardia autorevolmente conferma un ruolo chiave per l’intero sistema Paese».

I dati della Lombardia

Vediamoli, dunque, questi dati che confermano in questo inizio d’anno come la produzione industriale lombarda sia stabile. L’indice a 124,8 conferma il livello di fine 2022 con una crescita su base annua pari al 2,5%. Il settore dell’artigianato mostra maggiore dinamicità (+0,6% la produzione rispetto al trimestre precedente) con una crescita del 4,1% su base annua. Tra i settori più produttivi spiccano l’abbigliamento (+7,9% produzione su base annua), pelli-calzature (+5,2%) e quello dei mezzi di trasporto (+6,3%), tutti in via di recupero rispetto al 2022. Resta molto ricco il portafoglio ordini totali con una produzione assicurata in poco meno di 90 giorni.

Per molti è difficile comprendere come la Lombardia continui a registrare numeri positivi e, spesso addirittura, continui a migliorarsi. Le motivazioni devono essere ricercate nella natura stessa del tessuto produttivo e sociale lombardo, caratterizzato da una presenza “naturale” delle imprese all’interno della comunità, perché oltre ad assumere un ruolo economico e di sviluppo, rappresentano presidi sociali e culturali per tutti i territori. All’interno di ogni realtà c’è un racconto, una storia, una cultura del lavoro; imprenditori e lavoratori, nei loro diversi ruoli, indossano la “stessa maglia” perché credono negli stessi obiettivi.

L’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi

Le parole di Guidesi

Un convincimento che è proprio dell’assessore allo Sviluppo Economico lombardo, Guido Guidesi, che ha voluto sottolineare due aspetti di questi numeri. Il primo, appunto, che tali dati «sconfessano un diffuso preventivo pessimismo di fondo che fa solo male all’economia. Si conferma una peculiarità del nostro sistema produttivo ed economico, la grande flessibilità che permette alle imprese di rispondere in maniera proattiva alle esigenze anticipando i tempi; significativo anche il dato sull’occupazione che torna positivo». Il secondo è stato ribadire il fatto che tali numeri «potrebbero essere anche migliori se non fossimo costretti a convivere con l’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce; a questo punto bisogna prendere atto del fallimento della politica monetaria europea e cambiare rapidamente interventi, ne va della sopravvivenza del sistema imprenditoriale e produttivo che contribuisce in larga parte al Pil europeo; un sistema che ha come peculiarità il migliorarsi attraverso gli investimenti con l’accesso al credito».

Numeri incoraggianti

Le parole di Fontana e Guidesi sono state confermate anche da altri osservatori quali Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia: «I risultati del primo trimestre ci lasciano ben sperare anche per il 2023: il clima di fiducia riscontrato nelle aziende con il conseguente incremento del saldo occupazionale al +1% è un ottimo segnale che potrebbe condurre ad una futura normalizzazione dell’attività industriale».

Cui ha fatto eco Stefano Fugazza Presidente CLAAI Lombardia: «I dati del manifatturiero artigiano sono positivi e incoraggianti, specie per le nostre imprese più strutturate. Sui bonus edilizi regna invece ancora forte l’incertezza: aziende e famiglie che hanno seguito le regole ad oggi non riescono a pianificare i propri investimenti. Valuteremo sul campo anche gli effetti del “Decreto Lavoro” su under 30 e formazione».

E anche Francesco Buzzella, presidente Confindustria Lombardia, ha messo in luce come «rispetto al contesto italiano ed europeo, la Lombardia è sempre estremamente performante. Ci sono settori di base più in sofferenza come la siderurgia, la chimica e la carta che sono quelli più energivori e che più di altri hanno sofferto per gli incrementi dell’energia. Pur in un contesto difficile, la Lombardia dimostra comunque dinamismo e dati positivi. Come a livello nazionale anche in Lombardia a trainare ordini e fatturato è l’export, oltre agli ordini pregressi e i prezzi in crescita che continuano a sostenere le vendite. Mentre dal punto di vista della produzione è necessaria un’inversione di tendenza immediata, lo stato di salute del mercato del lavoro lombardo si conferma ottimo e questo potrebbe testimoniare che in Lombardia il disallineamento tra domanda e offerta comincia a ridursi».

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