The Last Wish, ora puoi dire a Facebook come vuoi morire

L'associazione Luca Coscioni lancia un'applicazione installabile sul proprio profilo per far sapere a tutti quali sono le proprie volontà di fine vita in caso di malattia grave o incidente. In Inghilterra invece ci si preoccupa di coloro che scrivono che vogliono suicidarsi. L'associazione Samarintas ha creato un format in cui poter scrivere nome e cognome di chi vuole farlo

Non passa giorno che non si debba fare un’agenzia per qualcosa riguardante Facebook, che da social network diventa sempre di più un nuovo “soggetto”, una nuova “potenza”, come succede a Google. Vedendone una via d’accesso facile per portare avanti messaggi e campagne, l’associazione Luca Coscioni lancia un’applicazione installabile sul proprio profilo. Per far sapere a tutti quali sono le volontà di fine vita dell’iscritto.

Si chiama The Last Wish, appunto, e permette all’utente di delegare a due suoi contatti cosa intende fare nel caso in cui si trovasse in malattia grave o incidente. Permettendo anche di inviare in modo automatico agli altri contatti un messaggio di avvenuta scomparsa. Abbastanza triste se si considera che è solo un social network, quello, non la vita vera.

Al contrario invece in Inghilterra c’è chi si preoccupa di coloro che lasciano status che potrebbero far capire l’intenzione a compiere un suicidio. Samarintas, così si chiama l’associazione, ha fatto in modo che il social network inserisse una sezione chiamata “segnalazione di contenuti che fanno riferimento ad atti suicidi” in cui poter scrivere nomi cognomi e date di chi ha scritto messaggi sospetti. Intenti buoni, falsi allarmi preannunciati. Per quanti vogliono morire prima di fare una versione di greco, il mattino dopo una sbronza, il giorno dopo che la squadra del cuore ha perso il derby.

Sembra poi che sempre Facebook faccia dividere le coppie. Dopo aver stabilito qualche mese fa che ci si lascia sempre di lunedì, giorno in cui le statistiche del sito di Zuckerberg registrano un cambiamento di “status di relazione” da “impegnato a single”, ci vengono pure a dire che stare on line moltiplica le occasioni per trovare potenziali amanti. Addirittura un divorzio su cinque negli Usa avrebbe Facebook tra le cause, con coniugi che conseguentemente spiano tra i profili degli ex per vedere come si occupano dei figli eccetera. Forse allora è meglio disiscriversi, perché c’è un motivo se non sentivate i vostri ex compangni di scuola da più di 20 anni. Che non ne valeva la pena.

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