Last week, next week 6

Last week, next week

Vincenzo Vita Vincenzo Vita, il giovane redattore del Quotidiano dei lavoratori, timido e furuncoloso che arrossiva quando una compagna gli sorrideva un po’ (e allora c’erano in Avanguardia operaia compagne dalle lunghe gambe in grado di far arrossire ben altro che Vita), è diventato il timido e meno furuncoloso sottosegretario delle Poste, regista della campagna anti-Berlusconi sui temi della par condicio, del conflitto d’interesse e dell’assetto del sistema tv. Un po’ estremista lo è rimasto, è ancora della sinistra dei Ds, ma è diventato anche un ottimo tecnico e dicono i lobbisti delle tv private (e anche i parlamentari di Fi) che discutono con lui che spesso si vergogna delle posizioni settarie che deve sostenere. Ma arrossisce solo un po’ e poi continua a fare il suo dovere di funzionario dei Ds, già Pds, già Pci: che in questo caso è dare una bella sistemata al plutocrate Silvio Berlusconi. Arrossire per arrossire, era meglio quando arrossiva per le ragazze.

Marco Pannella Come Bettino Craxi, anche Marco Pannella ha combattuto contro gli equilibri di potere della Prima repubblica: il primo ha condotto la sua lotta dall’interno, l’altro dall’esterno. Entrambi hanno tenuto aperti dei varchi a un modello di società più aperta. Craxi è stato sconfitto ed è morto. Pannella ha saputo destreggiarsi anche nelle ultime convulsioni della Prima repubblica. Oggi, però, si trova a muoversi su un terreno inedito: i due establishment che si fronteggiavano dal Dopoguerra agli anni ’90, ora sono alleati. All’opposizione si trovano forze ricche di consensi e anche di risorse, ma escluse dai tradizionali circuiti del potere. La “lotta sui due fronti” (contro il Pci e contro la Dc) che rappresentava una delle caratteristiche della politica corsara di Pannella (e di Craxi) se condotta analogamente contro i due schieramenti attuali (Ds-prodiani-Ppi-Rifondazione e Polo dall’altra parte) diventa un supporto dell’unico sistema di potere veramente collaudato: quello diessin-popolare.

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