Last week, next week 18/99

Last week, next week

Lamberto Dini Protagonista di questa settimana è stato Lamberto Dini: l’arrivo in Italia di Ibrahim Rugova è un suo grande successo. Però la stampa internazionale quando indica un politico che aiuta la trattativa per il Kosovo parla assai più di di Joschka Fischer che di lui. Perché? Il ministro degli Esteri tedesco segue la stessa linea di apertura ai russi, che è di Dini, ma senza nessuna di quelle strizzate d’occhio a Slobodan Milosevic, che invece non mancano al titolare della Farnesina e hanno talvolta aggravato la guerra invece che risolverla. Dini ha realizzato ottime operazioni diplomatiche con la Libia e l’Iran, ma l’anima di queste iniziative era commerciale, quando si tratta di esprimere una vera visione politica Dini dimostra tutti i suoi limiti. I pacifisti lo considerano, a ragione, un loro importante interlocutore, ma per uscire da una guerra come l’attuale ci vuole una grande politica.

Camillo Ruini Per l’elezione del presidente della Repubblica, si cercano di capire gli orientamenti anche del cardinale Camillo Ruini, capo dei vescovi italiani, che senza dubbio non interverrà ma un certo peso lo eserciterà. Ruini è stato a lungo (alla fine dando un qualche appoggio all’avventura di Francesco Cossiga), sostenitore della rinascita di un partito cattolico italiano. Lo ha fatto con argomenti più politici che di potere. L’analisi della Cei di certe barbarie leghiste, di certe derive giustizialiste fornivano una base oggettiva a quel ragionamento. Alla fine, però, il capo della Cei deve aver concluso che l’impegno dei vescovi per sviluppare i valori, i principi, le strutture del cattolicesimo italiano può meglio pesare se rivolto all’insieme del mondo politico piuttosto che concentrato nello sforzo di dar vita a un partito di cattolici. Le recenti prese di posizioni del quotidiano dei vescovi, l’Avvenire, per il Quirinale pur non essendo ufficiali, indicano una simile scelta. Sfida difficile, ma molto interessante anche per i laici.

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