La telenovela dei discendenti di Kim Il-sung

Le acute menti della sinistra europea s'interrogano sull'autentico significato della dittatura di Kim Il-sung: sarà stata comunista o teocratica familistica? E se invece i membri della dinastia nordcoreana non fossero altro che la trasposizione dei personaggi di una soap opera molto intricata?

Le menti migliori della sinistra europea da qualche giorno stanno cercando di dimostrare che quella nordcoreana non è una dittatura comunista con annesso culto della personalità di tipo staliniano, ma una dittatura teocratica familistica centrata sulla divinizzazione di Kim Il-sung e dei suoi discendenti. Premesso che le due letture non si escludono ma si completano, vale la pena proporne una terza: e cioè che i membri della dinastia di Kim Il-sung e i loro parenti acquisiti altro non siano che la trasposizione nella realtà dei personaggi di una soap opera. Per comprenderlo non c’è niente di meglio che concentrare l’attenzione su Kim Jong-nam, delfino rinnegato di Kim Jong-il e nipote del “Grande Leader”.

Oggi Kim Jong-nam vive a Macao, l’ex colonia portoghese in territorio cinese che è governata da uno statuto speciale simile a quello di Hong Kong, indossa spesso una coppola immacolata e divide il suo tempo fra i casinò e le donne. Ma fino a una decina d’anni fa era il successore designato di Kim Jong-il, essendo il suo primo figlio maschio, nato nel 1971 da una relazione del capo dello Stato con la più celebre attrice cinematografica nordcoreana: Song Hye-rim. Non era lei la moglie ufficiale: il posto fu occupato poco dopo da Kim Young-sook, figlia di un alto grado dell’esercito scelta personalmente da Kim Il-sung come moglie per il figlio. Ma da lei nacque solo una figlia femmina nel 1974 e dopo poco tempo i due coniugi si separarono. Kim Jong-nam invece venne mandato a studiare in Europa, a Ginevra (dove ha imparato bene il francese) e a Mosca, e da lì fu fatto tornare per introdurlo nei sevrizi segreti prima e nel Comitato nazionale per le tecnologie informatiche poi. I giornali di partito lo avevano soprannominato il “piccolo generale” e nel gennaio 2001 il Nodong Sinmun, “Il Giornale dei Lavoratori”, annunciava che sarebbe stata intrapresa una linea di “nuovo pensiero” (in coreano, Saeroun kwanjom) per estirpare la vecchia mentalità e ricostruire su basi tecnologiche l’intero paese, con particolare interesse per la Information technology. Era la conferma ufficiosa che Kim Jong-nam era stato scelto per succedere al padre Kim Jong-il.

Poi, l’”incidente” del 1° maggio 2001: Kim Jong-nam viene arrestato all’aeroporto di Tokyo mentre tenta di entrare nel paese con un passaporto dominicano contraffatto, in compagnia di due donne e di un bambino. Una delle due donne era quasi certamente Shin Jong-hui, sua prima moglie, mentre per quanto riguarda il bambino doveva trattarsi di Kim Han-sol, figlio dei due. Il successore designato a capo dello stato nordcoreano dichiara di aver cercato di entrare illegalmente in Giappone per visitare la locale Disneyland. Si scopre così che negli ultimi anni il delfino di Pyongyang si era recato più volte, con un passaporto falso, in Giappone per brevi soggiorni. I giornali giapponesi scoprono che Kim Jong-nam visitava segretamente il Giappone sin dal 1995 e che era molto noto in un bagno pubblico di Yoshiwara, uno dei quartieri a luci rosse di Tokyo.

Agli arresti giapponesi per alcune settimane, Kim Jong-nam fu quindi esiliato in Cina, dove ha vissuto prima a Pechino, dove risiedono ancora la prima moglie Shin Jong-hui e il figlio Kum-sol (14 anni), e poi a Macao dove risiede la seconda moglie Lee Hye-kyong e il figlio e la figlia avuti con lei, rispettivamente Han-sol (16 anni) e Sol-hui (12); a Macao risiede anche una hostess di Air Koryo poco più che trentenne indicata come sua amante fissa: So Yong-la. Nell’ex colonia portoghese Kim Jong-nam sarebbe stato anche vittima di un tentativo di omicidio, attribuito come mandante al fratellastro Kim Jong-un, oggi presidente nordcoreano. Dai tempi dell’arresto a Tokyo Kim Jong-nam non avrebbe più rimesso piede a Pyongyang e avrebbe dichiarato di non essere più interessato alla successione. Ha trascorso quasi tutto l’anno 2002 a Mosca, dove era ricoverata in ospedale sua madre Song Hye-rim, divorziata da Kim Jong-il per le sue troppe scappatelle. Oltre a lei l’appena defunto capo dello Stato nordcoreano aveva avuto almeno altre tre relazioni importanti, una delle quali con la ballerina Ko Young-hee, nordcoreana nata in Giappone e poi rientrata bambina in patria. Da lei aveva avuto due figli: Kim Jong-chul e Kim Jong-un, che è succeduto al padre la settimana scorsa. Song Hye-rim è morta a Mosca distrutta dal diabete e dalla depressione nel 2002, Ko Young-hee sarebbe morta di tumore al seno in Corea del Nord nel 2004. Costei negli anni successivi all’arresto di Kim Jong-nam in Giappone era stata esaltata dalla stampa di partito come simbolo di servizio al paese: chiaro segno che il successore di Kim Jong-il sarebbe stato uno dei suoi figli.

Da qualche mese ad arricchire la telenovela è arrivato il 16enne Kim Han-sol. Il rampollo di Kim Jong-nam ha cercato di iscriversi allo United World College di Hong Kong, ma le autorità cinesi, preoccupate delle relazioni con Pyongyang, l’hanno impedito nonostante, a dar retta al preside britannico della scuola, si trattasse di «un ragazzo adorabile, molto brillante, carismatico, ricco di idealismo e che par1a molto bene l’inglese». Il giovane, forse per rappresaglia al divieto cinese, ha dichiarato che «il capitalismo è una buona cosa», riempiendo i titoli della stampa locale. Risulta che la sua iscrizione sia stata accettata nientemeno che dalla sede bosniaca dello United World College. I media sudcoreani hanno individuato vari account informatici riferibili ad Han-sol. Nei suoi post su YouTube, Facebook, e Twitter il ragazzo esprime rincrescimento e senso di colpa per il ruolo della sua famiglia nelle sofferenze della Corea del Nord. E per il fatto di avere abbastanza da mangiare mentre gran parte del popolo soffre la malnutrizione. Palesi critiche al regime del nonno e dello ziastro.

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