La rosa dei Tempi

“Nuovomondo” di E. Crialese
Sicilia, inizio Novecento. Una famiglia di contadini lascia tutto per intraprendere un viaggio verso l’America, attratta dal miraggio di una terra in cui c’è abbondanza di tutto, come mostravano le cartoline propagandistiche dell’epoca: alberi carichi di monete, fiumi di latte, ortaggi giganteschi. Pieni di speranza si mettono in viaggio, il capofamiglia e vedovo Salvatore, i due figli e la vecchia nonna. Arrivati nel Nuovo Mondo la famiglia siciliana lo troverà ben diverso dalle proprie aspettative.
Poetico Doveva vincere il Leone d’Oro questa storia di emigrazione poetica e realistica, sulle virtù pratiche e il buon senso di un popolo non ancora deturpato dalla modernità. E invece gli hanno dato un contentino, un premio stupido, che non sa di nulla. Ora Nuovomondo può rifarsi: è il candidato italiano all’Oscar come miglior film straniero. Ha battuto il bel Romanzo criminale di Placido e il brutto Il caimano di Moretti. Agli americani potrebbe piacere: non è un film ideologico e parla dell’immigrazione senza stereotipi.

Il metodo dell’Espresso
Come spiegato da un eloquente servizio di copertina di questo giornale (“Embrioni d’oro”), l’Europa, anche attraverso procedimenti legislativi, si sta organizzando per mettere al bando gli esperimenti sugli animali. Anche l’Espresso se n’è accorto e ha dedicato al tema un servizio di quelli che preparano al grande balzo dell’umanità, dove si legge: «Chi contesta questo metodo sostiene che esso è solo un alibi per passare alla prova finale sull’uomo». Punto. Di più l’Espresso non indaga, sebbene il sospetto non sia proprio strabico.
Truffaldino Poi però in un box di corredo l’Espresso intervista Hartung, capo del Centro europeo per la validazione dei metodi alternativi. «Quali sono i metodi su cui state lavorando?», chiede l’Espresso. «L’irritazione cutanea, l’embriotossicità, eccetera», risponde Hartung. Ora, non è che ci voglia il prof di greco per capire cosa significhi “embriotossicità”. E non è che vogliamo farvi pesare quanto avessimo ragione noi. È solo che ci fate due palle così sul nostro essere, in fondo, scimmie, e poi non ci dite che volete pure farci i vostri test, su queste scimmie strapallute.

Il Papa in arabo
Sul sito www.cisro.org saranno disponibili online, tradotte in lingua araba, tutte le catechesi del Papa. Infatti, a partire dal 9 ottobre il Centro internazionale Oasis di Venezia curerà l’inserimento, ogni lunedì, della catechesi pronunciata dal Papa il mercoledì precedente. Verranno quindi inseriti gli aggiornamenti e, gradualmente, anche le catechesi dei mesi precedenti, a cominciare dal nuovo ciclo su Cristo e la Chiesa che il Papa ha iniziato il 15 marzo. Le traduzioni saranno curate da Camille Eid.
Apostolico Oltre a farci molto piacere apprendere che il collaboratore di Tempi Camille Eid sia stato chiamato a così grande e importante incarico da un organismo vicino al patriarca di Venezia, monsignor Angelo Scola, l’occasione è buona per porsi un paio di domande intriganti. Non è che potrebbe essere ritenuto un atto di blasfemia utilizzare per scopi cristiani la lingua in cui è scritto il Corano? Non è che poi magari Al Zawahiri sbaglia, si collega al sito di Oasis e invece di immettere nella rete la fatwa finisce che invita i muezzin a predicare il Vangelo?

Il superbollo anti-Suv
Per “tassa antiSuv” si intende il decreto legge fiscale e il disegno di legge della Finanziaria con cui il governo Prodi ha disposto un superbollo per le vetture dal peso complessivo superiore ai 2.600 kg e con numero di posti fino a 7. Per “esenzione dalla tassa anti Suv” si intende l’esenzione dal bollo (a fronte di rottamazione di vetture euro 0 ed euro 1), per due anni delle vetture euro 4 con emissioni di CO2 inferiori a 140 g/km e per tre anni della stessa categoria di automobili con cilindrata inferiore ai 1.300 cc.
Anticoncezionale Ragazzi: notate niente di strano nella tassa per gli sporchi ricchi che girano in jeep, oltre naturalmente al fatto che dal superbollo saranno esenti Ferrari, Maserati e Porsche Carrera? Neanche noi. Però, minchia come le fanno leggere queste Fiat. Ragazze: notate niente di bizzarro nei bolli da paura che dovrete pagare allo Stato solo perché girate con una monovolume Kia? Neanche noi. Però, avete avuto la sfiga di fare famiglia e mettere al mondo più del mezzo figlio che vi passa il convento del “cattolico adulto”? Tiè. E adesso viaggiate in sette su una Punto.

Il cartellone Sisley
«Non banalmente “moda” per l’uomo Sisley dell’inverno 2006, ma qualcosa di più: ricercatezza, stile, cultura e attualità. Ogni genere di abbigliamento è ricco di contenuti, innovazione, creatività e, non ultima, raffinatezza. Anche in quei look di tendenza che sembrano esprimersi attraverso un’immagine provocatoria e di rottura con la tradizione. Shock estetici che tuttavia raccontano un mondo di cura sartoriale, di ricerca creativa e di esigente passione per il bello» (dalla cartella stampa Sisley, collezione Uomo ’06-’07).
Se lo conosci lo eviti Però. Mica male come “stile”, “cultura”, “raffinatezza”, “esigente passione per il bello” l’ermafrodita che campeggia nella pubblicità Sisley. Però. Di uno da paura così, che ti guarda di sguincio e sembra chiederti «scusa, c’hai ‘na monetina che t’avvanza?», che ti resta nell’immaginario? Il “look di tendenza e di rottura con la tradizione” o lo domanda shakespeariana: «Ma cos’è, marchio Benetton o spot anti-Aids?».

Dante Alighieri a Roma
“Alla ricerca dell’io perduto. L’umana avventura di Dante”, il ciclo di letture dantesche di Franco Nembrini organizzato dal Centro culturale Sant’Agostino, approda a Roma. Nella prestigiosa cornice del teatro Manzoni in via Montezebio 4, quattro appuntamenti per un incontro diretto, originale, coinvolgente col cammino di Dante Alighieri alla ricerca della salvezza. Il primo è domenica 22 ottobre ore 21. Ingresso, naturalmente, libero.
Inarrestabile È cominciato fra quattro amici in un seminterrato, è diventato una serie di incontri nel teatro più prestigioso di Bergamo, poi una collana di volumi che ha conosciuto un successo inaspettato, poi l’origine dell’associazione Centocanti che ha letto la Commedia in tutta Milano. Ora arriva nella capitale. Il segreto? Mostrare come il viaggio dantesco nasca dalle domande che muovono il cuore di ogni uomo. E quindi come tutti possono trovare nei suoi versi una compagnia per la propria avventura.

Andrea De Carlo, “Mare delle verità”
Lorenzo vive in campagna dove lavora alla stesura di un libro, quando viene avvisato della morte del padre. Va a Roma, riallaccia i rapporti col fratello impegnato in politica (a sinistra, ovvio). Già pensa di tornare alla sua vita quando viene messo a parte di uno scottante segreto. Che ha a che fare con la Chiesa cattolica. E con quel viziaccio di opporsi ai metodi contraccettivi. Così da rendersi responsabile della diffusione dell’Aids e del sovrappopolamento
del globo.
Ecologico Rigorosamente in carta riciclata «amica delle foreste», l’ultima fatica di Andrea De Carlo, Mare delle verità, si conclude con un’immagine apocalittica: «Il 6 settembre» saremo «un miliardo di persone in più rispetto ad oggi». Aiuto! E la colpa è anche della Chiesa che legittima solo l’astinenza sessuale in prevenzione dell’Aids, mentre non si fa scrupolo di eliminare chiunque le sbarri la strada. Con il supporto nientemeno che, udite udite, dell’Onu. Infatti. La Chiesa e l’Onu, tutti contro la civiltà del Duemila. A De Ca’, ma chi ti credi di essere, Capezzone?

Malpensa contro Fiumicino
Lunedì 9 ottobre Cgil-Cisl-Uil, Sult e Ugl hanno dato vita a un presidio a Malpensa per protestare contro le voci che vorrebbero lo scalo varesino destinato a vittima sacrificale del riassetto di Alitalia che Prodi e soci stanno discutendo in queste ore. Malpensa perderebbe infatti parecchi voli intercontinentali a favore di Fiumicino, nonostante lo scalo romano tra il gennaio e l’agosto di quest’anno abbia registrato un netto calo di biglietti staccati (68 mila in meno) mentre Malpensa ha registrato un aumento di 200 mila unità.
Strano ma giusto Pare che nel corso del sit-in dei sindacati circolassero fotocopie del servizio di Tempi sullo scippo con destrezza da parte della banda Prodi-Veltroni. Bene. Spiace, invece, registrare il continuo silenzio da parte di Palazzo Marino, azionista di maggioranza di Sea, sulla vicenda, mentre dal Pirellone Formigoni minaccia battaglia. Se i sindacati protestassero anche contro la malagestione di Alitalia (che «più vola, più perde», come ha detto l’ad Cimoli) non saremmo in questa situazione, con una perdita netta di 500 mila euro al giorno.

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