Amy Winehouse è scomparsa da poco più di un mese e già si parla di un film a lei dedicato. Perché da sempre la morte delle rockstar smuove l’interesse dei fan e non, a maggior ragione quando le circostanze sono misteriose. Come nel caso dell’omicidio del rapper Tupac, di cui il 7 settembre si celebra l’anniversario, ucciso per un colpo di pistola nel 1996 a Las Vegas, in un periodo in cui erano forti gli attriti tra East e West Coast. Nemmeno il tempo di dichiarare da parte del produttore e rapper Quincy Jones III la volontà di girare una miniserie sulla sua vita, che si aggiunge un particolare alla sceneggiatura. Quello che riguarda le ceneri del rapper, a detta di uno del suo staff, a quanto pare, fumate, per stessa volontà di Tupac. Un testamento inserito nella canzone Black Jesus, che i suoi amici si sono sentiti di dover rispettare.
Non è la prima volta che circolano voci simili relative a star decedute. Primo fra tutti Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stone, uno che di sniffate se ne intende da tempo, che ammise di essersi fumato i resti del padre. «A mio padre non sarebbe importato, e comunque l’ho mischiato con un po’ di cocaina», ha confessato il chitarrista. Dopo essersi accorto dello scandalo causato dalla dichiarazione, fece marcia indietro e disse che era uno scherzo per dimostrare che i giornalisti si bevono ogni cosa. Poi nel redigere la sua autobiografia, confessò con vergogna di averlo fatto davvero.
Un’altra del club degli sniffatori di morti è la biondissima e sempre più plasticosa Courtney Love. Che dopo esser rimasta vedova di Kurt Cobain, e con la piccola Francis a cui badare, stando a quanto dichiara il giornalista musicale Neil Strauss, si è fumata le ceneri di Kurt, che teneva in una scatola di latta e che offrì anche al giornalista. La cantante non ha mai confermato.