La macchina del tempo esiste già ed è a portata di clic. Purtroppo

Come una bottega della vostra vita vissuta eBay vi rimette nelle mani quello che il tempo beffardo vi ha sottratto. E ci riesce perché in fondo è un esempio riuscito di economia circolare

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Mentre impazzano le ricerche scientifiche e le pubblicazioni sulla possibilità di viaggiare nel tempo e si sfida la mente umana a sovvertire la convinzione che il tempo sia semplicemente un’unità di misura convincendosi che invece è un luogo sperduto nell’infinito, in realtà è già operante da anni una meravigliosa, ineguagliabile macchina che consente di ricongiungersi con il passato. Si chiama eBay, è frequentato da milioni di persone, ed è qualcosa di più di un sito in cui si acquistano cose.

A utilizzarlo in maniera romantica e colta quel luogo della rete si rivela molto di più. Provate. Provate a digitare qualsiasi oggetto che riguardi il vostro passato, anche il più remoto. Cercate una automobilina della Corgi Toys o un numero dei Classici dell’Audacia, cercate un gioco da tavolo tipo il Totòpoli o una cartolina che riproduca la via dove abitavate quando ci abitavate, cercate una edizione di un libro che avete perduto o la locandina del primo film che avete visto, cercate quel rarissimo disco a quarantacinque giri o una lettera autografa del vostro mito. Cercate e troverete. Come una bottega della vostra vita vissuta eBay vi rimette nelle mani quello che il tempo beffardo vi ha sottratto. E ci riesce perché in fondo è un esempio riuscito di economia circolare.

Qualcuno, in un angolo sperduto del mondo, ha condiviso, in un momento del tempo, una vostra stessa passione. E poi ha deciso di comunicarne l’esistenza e di consentire a voi di ritrovarvi, bambino, nel grande caos di questo tempo. Ci ha messo un prezzo, spesso modico. Ma chi lesinerebbe un euro di fronte alla possibilità di riguadagnare la propria infanzia?

EBay è una specie di agenzia di viaggio nel tempo. Ha un effetto collaterale pericoloso, come quasi tutto ciò che si muove nella rete: rischia di annullare il mistero del desiderio, rendendo ogni cosa disponibile e a portata di clic. Come un pranzo troppo ricco, l’accessibilità alla propria infanzia rischia di sottrarre a quel tempo il fascino delle cose perdute per sempre. Ma, forse, siamo davvero incontentabili.

@VeltroniWalter

Foto Ansa

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