La luna sulla capitale: il musical dei carcerati esce di prigione a Milano

Siciliano, direttore penitenziario di Opera: «Il carcere è un mondo carico di umanità, dolorosa umanità. E deve cercare di essere un attore positivo del sociale». Storia di un gruppo di carcerati che arriva a portare un musical fuori dalle sbarre, nel prestigioso teatro milanese degli Arcimboldi

«Una volta era il cantante, l’attore, la compagnia della parrocchia. Venivano in carcere a distrarre i detenuti per qualche ora. La sfida sta nell’invertire il flusso: abbiamo proposto un’iniziativa aperta a tutti, anche per chi in carcere non è mai entrato». Giacinto Siciliano è il direttore del penitenziario di Opera (Milano), il carcere più grande d’Europa. Qui un gruppo di detenuti ha aderito a un laboratorio di teatro, da qualche anno a questa parte. A febbraio hanno messo in piedi un musical, all’interno del carcere: “La luna sulla capitale”.

Un pubblico composto da politici, assessori, volontari e curiosi si sono trovati davanti a qualcosa di molto più grande di una semplice recita fatta per senso del dovere e svago. Il musical ha riscosso un successo così grande da valicare le mura della Casa di Reclusione: il 9 maggio approderà al teatro degli Arcimboldi di Milano, alle ore 21.00.

È una delle prime volte che si realizza “outdoor” un progetto destinato a rimanere dietro alle sbarre: lo spettacolo infatti, è stato finora rappresentato soltanto all’interno della casa circondariale e nasce da un’idea di Alan Rizzi (assessore allo Sport e tempo libero di Milano) e Stefano Carugo (consigliere regionale), che dopo aver assistito a una delle rappresentazioni hanno deciso di renderlo accessibile a più persone possibile.

«Il contatto col mondo esterno è fondamentale» conclude Siciliano. «Il carcere non deve limitarsi a chiedere, ma deve diventare uno degli attori positivi del sociale».

Exit mobile version