La Lombardia dà segnali di ripresa

Mentre l'Istat lancia l'allarme sul nuovo record negativo raggiunto dal tasso nazionale di disoccupazione tra i giovani, il quinto rapporto “Il Lavoro a Milano” presentato ieri dal Centro Studi Assolombarda, Cigil, Cisl e Uil fotografa ancora una volta le virtù della regione Lombardia e del suo capoluogo, capaci di mettere in campo misure anticrisi e acceleratori di ripresa

Meno disoccupazione e più sicurezza: non sarà il tempo dei facili ottimismi ma a fronte dei dati che emergevano solo un anno fa dalla stessa area economico -occupazionale, parlare oggi di segnali di ripresa in Lombardia sembra più che ragionevole.

Proprio mentre l’Istat lancia l’allarme sul nuovo record negativo raggiunto dal tasso nazionale di disoccupazione tra i giovani fra i 15 e i 24 anni (che a dicembre ha raggiunto il 29 per cento, il livello più alto dall’inizio del 2004), il quinto rapporto “Il Lavoro a Milano” presentato ieri dal Centro Studi Assolombarda, Cigil, Cisl e Uil fotografa ancora una volta le virtù ambrosiane nel mettere in campo misure anticrisi e acceleratori di ripresa, dalla formazione alla lotta alla criminalità.

Dopo un anno di “sofferenza” del mercato del lavoro (l’aumento del tasso di disoccupazione nel 2009 a Milano e in Lombardia dal 3,5-4 per cento al 6) e un andamento in crescita della media di disoccupazione nazionale (7,6 per cento lo scorso settembre), l’ultimo semestre del 2010 registra in Lombardia una prima lieve inversione di tendenza, dal 5,2 al 5,1 per cento, ma soprattutto un significativo calo del ricorso agli ammortizzatori sociali da parte delle imprese lombarde. Una conferma del trend decrescente del rapporto fra numero di infortuni e lavoratori occupati arriva poi in tema di sicurezza: dati Inail registrano una diminuzione degli infortuni sul lavoro superiore al 10 per cento.

Tema centrale della seconda parte del rapporto il “welfare aziendale”, pacchetti di servizi e iniziative nate in autonomia o dall’accordo con le rappresentanze sindacali per venire incontro alle esigenze dei lavoratori in materia di assistenza sanitaria, cura dei figli, accesso al credito, tempo libero: circa un terzo delle imprese milanesi mette in campo iniziative di welfare aziendale, un dato che sale all’80 per cento considerando le sole realtà che contano oltre 250 dipendenti. Il servizio più’ diffuso? L’assistenza sanitaria, campagne di vaccinazioni e convenzioni con istituti di credito.

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