La dittatura della tenerezza secondo cui esiste «un figlio di due madri»

Il sindaco di Torino Chiara Appendino «forza la mano» e trascrive gli atti di nascita di bambini figli di coppie omogenitoriali



Gentile direttore, ho letto sul sito di Repubblica che il sindaco di Torino Chiara Appendino «ha trascritto all’ufficio Stato civile dell’anagrafe gli atti di nascita dei bambini figli di tre coppie omogenitoriali». Leggo di «svolta epocale» in un clima di grande festa. Leggo anche che una delle due donne è Chiara Foglietta, consigliera comunale del Pd «che aveva denunciato i problemi per il riconoscimento del figlio dovendo in un primo momento dichiarare il falso per avere la registrazione». E sottolineo: «il falso». La signora Foglietta ha dichiarato: «Questo è il primo bambino nato in Italia da due mamme a poter risultare fin dalla nascita come figlio di due madri. Dobbiamo ringraziare la sindaca Appendino e tutti quelli che in questi anni hanno combattuto per il riconoscimento di diritti che dovrebbero valere per tutti». Leggo sempre su Repubblica: «Alla registrazione, oltre ad Appendino, erano presenti anche l’assessore alle Famiglie, Marco Giusta, e quella all’anagrafe, Paola Pisano. “Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli – aveva scritto la prima cittadina annunciando la svolta storica – Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l’auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente”». E sottolineo: «forzando la mano». Quindi mi chiedo: ma un sindaco può permettersi di avallare «il falso»? Può dichiarare di voler «forzare la mano»?
Annarita Moltrasio via email
Cara Annarita, ormai da tempo, purtroppo e specialmente per quanto riguarda queste tematiche, siamo abituati a considerare “legale” non quel che prevedono le leggi, ma quel che prevede la dittatura mainstream. E la chiamo “dittatura” ben conscio del gravoso senso della parola, ma altre non ne trovo per descrivere un modo di procedere che non solo se ne fotte delle leggi, ma pure ne rivendica orgogliosamente l’aggiramento in nome di un’altra dittatura, quella della “tenerezza” come la chiamava la grande Flannery O’Connor: «Quando la tenerezza è separata dalla sorgente della tenerezza, la sua logica conseguenza è il terrore». Per cui, mentre parlano di Alfie Evans solo quando «i manifestanti fanno irruzione nell’ospedale», ci rifilano le foto acchiappa-clic del figlio di Chiara Ferragni e del principino inglese, i buffi video con le smorfie dei marmocchi, assieme alla felicità delle “due madri” di Torino, mischiando tutto in un flusso continuo che ha il solo scopo di stordirci e di rincoglionirci. Forse sperano che nessuno di noi s’accorga che l’espressione «il primo bambino nato in Italia da due mamme» non ha alcun senso né logico né biologico? Il fatto che tutto questo avvenga con il beneplacito e l’intervento di autorità politiche dei Cinquestelle mi induce a esprimere solo una considerazione: ci pensi chi vuole fare un governo con loro.
Foto Ansa
Exit mobile version