La disputa della Trinità di Rublev

In funzione propagandistica, Putin vorrebbe restituire l'opera alla Chiesa ortodossa. Storia di un'icona straordinaria, che cerca di esprimere insieme l’ideale della Legge e della Grazia

Si discute molto negli ultimi giorni sulla restituzione dell’icona più famosa di tutta la storia dell’arte iconografica, la “Trinità” di Andrej Rublev, che per decreto del presidente russo Vladimir Putin dovrebbe essere ufficialmente restituita alla Chiesa ortodossa. Secondo questa disposizione, la preziosa tavola dovrebbe tornare definitivamente nel luogo per cui fu realizzata, il monastero della Lavra della Santissima Trinità di San Sergio, a 70 chilometri da Mosca. La data della composizione dell’icona non è precisa, ma dovrebbe comunque rimanere nei primi anni del XV secolo, quando il monaco Andrej, dopo un lungo silenzio e “digiuno spirituale”, decise di dedicarsi all’arte della pittura, dedicando l’icona alla canonizzazione del suo padre e maestro, il monaco Sergij di Radonež.

La preziosa opera era rimasta nel monastero fino al 1929, quando fu requisita dalle autorità sovietiche e trasferita nel museo della Galleria Tretjakov di Mosca. Da allora era rimasta segregata...

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