Io, loro e Lara, Verdone ti voglio bene e dimenticherò in fretta questo film

Figli emo, fratelli cocainomani e padri costantemente innamorati. Regna il caos e quando arriva il missionario è anche peggio

Io, loro e Lara, su Premium Cinema Comedy alle 21.15. Bocciare un film di Carlo Verdone capita raramente. Ma in questo caso è impossibile non credere che il regista romano abbia preso un mezzo abbaglio. Abituati alle sue trasformazioni, si rimane un po’ perplessi quando ci si presenta a noi sotto le mentite spoglie di don Carlo, un prete missionario in crisi mistica che ritorna a Roma dove trova, nell’ordine: un padre innamorato della badante, un fratello con la fissa per la finanza e la cocaina, una sorella con due figli emo, cioè votati alla sofferenza. Quando poi la badante muore e la figlia di lei si appropria della casa di famiglia scoppia il caos.

LUOGHI COMUNI. Come spesso accade, Verdone lavora sui luoghi comuni e sulle frustrazioni degli italiani per farci ridere e allo stesso tempo riflettere. Solo che questa volta mette troppa carne al fuoco e il risultato è più casereccio del solito. Don Carlo è un prete-non prete che ha a che fare con la sensuale Lara (Laura Chiatti), che tenta di sedurlo e in alcuni momenti pare anche riuscirci. Ma l’impressione è che capitino tutte a lui: la figlia della badante che vive una seconda vita votata all’hard e due fratelli iper casinisti che non fanno altro che creare problemi. E il buon Carlo tutto sembra, fuorché un prete.

NIENTE ASSOLUZIONE. Così alla fine il film non guadagna l’assoluzione: troppo superficiale la ricerca di «un parallelismo tra le nevrosi occidentali e i problemi dell’Africa», nonostante il regista fosse convinto, all’epoca dell’uscita (2010), di aver diretto il suo migliore film. Meno male che si sbagliava, e lo dimostrerà con il film successivo Posti in piedi in Paradiso. Questo meglio metterlo in fretta nel dimenticatoio, piuttosto concentratevi sul bellissimo Il segreto dei suoi occhi, su Rai Tre alle 21.05.

@paoladant

 

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