Io, insegnante cassaintegrato e senza più assegno familiare

A me e a mia moglie, docenti in una scuola paritaria, hanno sospeso l'assegno familiare.

Caro direttore, le scrivo perché so che lei e la sua redazione siete molto sensibili ai temi della famiglia, dell’educazione, della giustizia, e a tanti altri temi che invece sembrano non interessare alla “grande” (?) stampa irregimentata.

In particolare vorrei denunciare un dato che credo abbia del clamoroso e non mi capacito come nessuno ne abbia ancora accennato.

Come saprà, gli insegnanti delle scuole paritarie sono da qualche mese in cassa integrazione che nel nostro caso si chiama in modo diverso, cioè per noi entra in gioco il Fis che copre una cifra simile alla Cig. Meritoriamente, dove possibile, le scuole hanno coperto la parte di retribuzione che rimarrebbe scoperta elargendo così l’intero stipendio agli insegnanti.
Quindi, tutto bene si direbbe. Invece proprio no.

Infatti alla prima busta paga pervenuta ci siamo accorti di una sostanziale riduzione di stipendio per mia moglie, e indagando, abbiamo scoperto che l’accesso al Fis è incompatibile con l’erogazione dell’Assegno familiare che, nel nostro caso, è sostanzioso in quanto siamo due insegnanti (entrambi in servizio presso scuole paritarie) e abbiamo quattro bambini, più uno in arrivo. Dunque la notizia è che l’assegno familiare viene sospeso nei mesi in cui si usufruisce del Fis con grave danno proprio per le famiglie più bisognose e sensibili alla crisi.

Ora capirà l’incongruenza: ma come? L’assegno familiare è riservato a famiglie che hanno certe necessità, ovvero che ne hanno proprio bisogno, e per noi è fondamentale a far quadrare i conti. Ma proprio nel momento in cui il bisogno è più forte (le lascio immaginare in casa nostra la Didattica a distanza cosa sia stata in questi mesi), questo viene tolto. E nessuno dice nulla, anzi, arrivano solo bastonate e spese in più da pagare.
Se vuole le posso mandare riferimenti più precisi, ma credo proprio non faticherà a trovare riscontri a ciò che le riferisco.
La ringrazio per la gentile attenzione oltre che per la preziosa attività che svolge a favore di una informazione veramente libera e al servizio della verità, anche quando questa risulta scomoda.

Walter Fabbrini

Il nostro lettore dice il vero. Gli assegni sono stati sospesi per i mesi di marzo e aprile. La Fondazione studi consulenti del lavoro ha protestato (qui trovate il loro comunicato) e ora con il decreto “Rilancio” di maggio sono stati ripristinati. Ma si attendono ancora i chiarimenti dell’Inps rispetto ai mesi precedenti per capire se marzo e aprile saranno recuperabili. Al momento non vi sono certezze, con buona pace della rassicurazione che, proprio ieri in un’intervista a Repubblica, dava il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.

Foto Ansa

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