L’Aquila, imprenditore da otto giorni in sciopero della fame: «La Pa non mi paga i debiti»

Massimo Tomeo da più di una settimana vive con il suo camper davanti alla Provincia, in attesa che gli vengano dati 120mila euro che vanta di credito: «Senza non posso più lavorare»

Otto giorni fa ha preso il suo camioncino e si è diretto a L’Aquila, davanti al palazzo della Provincia. Da allora vive notte e giorno lì, digiunando. Massimo Tomeo, imprenditore di Vasto, è una degli imprenditori che vantano debiti con la pubblica amministrazione. Tomeo aspetta 120mila euro dalla Provincia per dei lavori che sono stati eseguiti in sei mesi, e ultimati a gennaio 2012.

«NON POSSO LAVORARE PIU’». Lo stesso Tomeo ha spiegato ai giornalisti: «Dato che  ho lavorato in subappalto per un’Ati romana autorizzata, ho saputo che i soldi per il lavoro svolto sono stati sbloccati dalla Provincia all’Ati, ma io non ho avuto nulla. La stessa Ati nel frattempo è stata “sostituita” per alcune irregolarità che io stesso ho denunciato».
Una situazione complicata, che però è diventata un ostacolo insormontabile per la vita del piccolo imprenditore, che ha continuato a raccontare: «Senza ottenere il saldo del credito, non ho potuto più versare i contributi Inps e Inail ai miei dipendenti, e di conseguenza è stato bloccato il Documento unico di regolarità contributiva, e ancora di conseguenza, sono rimasto bloccato. Non ho potuto più partecipare a nuove gare o ottenere nuove commesse, non posso più lavorare».
Tomeo ha spiegato che è sua intenzione rimanere accampato sinché qualcuno alla Provincia non si deciderà a riceverlo e a dargli chiarimenti. Già ieri però è apparso ai giornalisti locali, ai quali ha rilasciato queste poche dichiarazioni, visibilmente provato per il lungo sciopero della fame.

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