Immigrati a Manduria: si dimettono il sindaco e il sottosegretario Mantovano – Rassegna stampa/1

Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni, aveva promesso ai pugliesi che gli 800 tunisini di troppo che erano arrivati a Manduria sarebbero stati gli ultimi. Ieri ha scoperto che ne sarebbero stati portati altri 1.500. Immediate le dimissioni, insieme al sindaco del Comune di Manduria

Ieri il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano si è dimesso dalla sua carica. Il politico leccese ha preso la sua decisione dopo aver appreso dal governo, senza essere stato informato in precedenza, che 1.500 persone sarebbero partite il giorno seguente alla volta di Taranto per essere sistemate nella tendopoli di Manduria.

Aveva garantito da Manduria che in quella tendopoli non sarebbero arrivati più di 1500 clandestini e in tutta la Puglia non ci sarebbero stati altri campi. […] Il sottosegretario dell’Interno leccese, Alfredo Mantovano, non ha aspettato oltre. E, senza clamore né polemiche, si è dimesso” (Cortriere, p. 13).

Il ministro Roberto Maroni ha poi tentato di far rientrare la situazione, parlando con Mantovano e spiegandogli che si tratta di un provvedimento temporaneo dettato dall’emergenza. Il ministro è uscito “ottimista” dal colloquio. “Un ottimismo non del tutto condiviso dall’entourage di Alfredo Mantovano, consapevole che la questione non possa essere sanata in modo astratto. Ma solo ripristinando le condizioni sulla base delle quali il sottosegretario aveva affrontato le contestazioni dei suoi conterranei per l’arrivo di oltre 800 tunisini in più del prestabilito, dando la sua parola, oltreché quella del Viminale, che sarebbero stati gli ultimi. Sostenuto per questo dal sindaco di Manduria, che ieri si è dimesso subito dopo di lui” (Corriere, p. 13).

Exit mobile version