Imberti (Tempo): «Di Pietro può riuscire dove Fini ha fallito» – Rassegna stampa/2

Nicola Imberti spiega a Tempi che cosa è successo e quali conseguenze avranno le ultime sedute parlamentari: «Di Pietro sta strizzando l'occhio alla destra sociale e così spera di raggiungere un 13% di votanti. Se lui e Berlusconi hanno confabulato assieme è perché questo atteggiamento fa comodo al premier, che vede Bersani indebolito e la sua posizione in Parlamento stabile»

Nicola Imberti, cronista politico del Tempo, legge per Tempi gli ultimi sviluppi della politica italiana dopo le parole di Berlusconi a Camera e Senato e le discussioni parlamentari: «Di Pietro vuole vedere il premier scomparire dall’agone politico e ora che questo momento si avvicina deve massimizzare il risultato della sua opposizione. Cerca l’appoggio dei delusi del centrodestra e può riuscire dove ha fallito Fini».

Ieri in Parlamento tutti sono rimasti stupiti dal discorso di Antonio Di Pietro, che ha criticato Pd e Sel dopo aver ringraziato Silvio Berlusconi. Ai militanti dell’Idv non è piaciuta neanche la foto che ritrae l’ex magistrato e il premier a colloquio.
Sta facendo un percorso simile a quello della Lega con Bossi. Non c’è dubbio che il suo obiettivo sia vedere Berlusconi scomparire dall’agone politico. E adesso che questo sta avvenendo, dopo le amministrative e il referendum, Di Pietro ha capito che l’elettorato che ha votato contro il Pdl non è solo di centrosinistra. E’ tutta la vita che il leader dell’Idv combatte Berlusconi e adesso che sembra arrivato al tramonto, vuole massimizzare il risultato in vista delle elezioni e porsi come forza di governo.

E per fare questo critica il suo alleato Bersani e il Pd?
C’è tutta una parte di elettorato delusa da Berlusconi. Di Pietro può e vuole incarnare un concetto di legalità che non è estraneo al centrodestra. Non a caso, in un passaggio del suo discorso, ha detto che l’opposizione a Berlusconi non è solo di sinistra ma anche di destra. C’è anche bisogno di qualcuno che si opponga al Pdl ma sostenga il mercato. Insomma, sta strizzando l’occhio alla destra sociale e così spera di raggiungere un 13% di votanti. Se lui e Berlusconi hanno confabulato assieme è perché questo atteggiamento fa comodo al premier, che vede così Bersani e il Pd indeboliti e la sua posizione in Parlamento stabile.

Ma non c’è già Gianfranco Fini e Fli che cercano di fare opposizione a Berlusconi da destra?
Sì, Di Pietro infatti sta facendo quello che Fini non è riuscito a fare. Io conosco molti elettori partiti con Alleanza Nazionale e che ora sarebbero disposti a votare un progetto come quello di Di Pietro. Io penso che possa funzionare, del resto, ricordiamoci che gente come Travaglio è giustizialista ma non di sinistra.

E la maggioranza come esce dalla votazione sul dl sviluppo?

Sicuramente rafforzata. L’ha ammesso anche uno come Di Pietro. Ora però Berlusconi deve dare qualcosa a questa maggioranza. Da qui a settembre deve fare qualcosa che lo rafforzi politicamente ma mi pare che abbia intuito qual è il percorso che deve fare e mi sembra intenzionato a farlo. Poi il primo luglio Alfano sarà nominato segretario e potrebbe essere l’occasione giusta per rilanciare l’azione di governo. Del resto, l’opposizione è sempre più debole sul piano dei numeri e della proposta politica. Le opposizioni di Bersani, Casini, Fini, Vendola e Di Pietro sono molto distanti.

Exit mobile version