Il vero cd dell’estate è Vola Vola Vola, live con Sparagna e De Gregori

Il cd italiano più bello dell’estate 2012? Quello da ascoltare durante gli spostamenti vacanzieri in macchina o con l’iPod? Si tratta di Vola vola vola, registrazione di un magnifico concerto tenutosi nei primi giorni dell’ottobre scorso, a Roma, Parco della Musica. Sul palco Ambrogio Sparagna, illustre ricercatore della musica tradizionale italiana (come i Lomax americani), virtuoso dell’atonic accordion e compositore, accompagnato dall’Orchestra Popolare Italiana e da un imponente coro di 100 elementi. Ospiti: Maria Nazionale, il gruppo vocale degli Amarcanto e Francesco De Gregori. Qui, però, il cantautore romano non si limita a fare la “guest star”, non cade nel tranello della spocchia del vip, ma si immerge nello scintillante progetto di suoni e di voci, coordinato da Sparagna, e si tuffa con tutta la passione possibile, rivestendo di luce nuova alcuni tra i suoi brani meno famosi ma adatti ad essere trasformati in canti folk.

Piccole gemme che ritornano a splendere: che emozione ascoltare “La ragazza e la miniera”, contemporanea della “Donna Cannone”, periodo “Titanic”; dagli anni 70, riscoprire “Ipercarmela” e “Babbo in prigione”, la preghiera accorata di “Santa Lucia” (Lucio Dalla raccontava di essere stato letteralmente rapito da questa canzone); lo struggente canto friulano “Stelutis Alpinis”, le citazioni abruzzesi di “Volavola”, tratte dal suo ultimo cd di inediti. Ma un brivido corre lungo la schiena allo spegnarsi degli ultimi echi di “San Lorenzo”, brano che concludeva l’album–capolavoro “Titanic”, che De Gregori, confessando le sua sensibilità cristiana, “stornellava” in splendida solitudine accompagnandosi al pianoforte, cantando la visita di Pio XII al quartiere di Roma dopo il bombardamento alleato sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Una canzone mai più ricantata per trent’anni e che rinasce grazie al coro e all’accompagnamento “tradizionale” di Sparagna e orchestra, confermandosi splendida istantanea che racconta in forma poetica la cronaca di un episodio bellico della nostra tormentata storia. “E il Papa, la mattina da San Pietro, uscì tutto da solo tra la gente. E in mezzo a San Lorenzo, spalancò le ali: sembrava proprio un angelo con gli occhiali”, la strofa più bella.


Intorno a questo minifestival degregoriano
, Ambrogio Sparagna ci mette del suo, offrendo una rutilante e vorticosa serie di tarante e ballate, che sorprendono l’ascoltatore, coinvolgendolo in un viaggio a ritroso fra rime amorose e canti di lavoro. Un’autentica festa di musica popolare, con il valore aggiunto di un Francesco de Gregori in stato di grazia, vero anello di congiunzione tra la tradizione e il pop cantautorale, ormai maturo interprete dalla voce sicura, convinta e divertita, che in questi ultimi tempi abbiamo ascoltato passare con la disinvoltura del fuoriclasse dal rock (vi segnaliamo ancora il live “Pubs and Clubs”) al folk acustico. Non perdetevi le prossime date del tour.
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