«Il tribunale di Lucera non ha i numeri per evitare la soppressione»

Intervista a Luigi Birritteri, capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del ministero della Giustizia: «Le proteste non collimano coi dati del ministero, la sede è al di sotto degli standard».

Luigi Birritteri è il capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del ministero della Giustizia. Si è occupato in prima persona di rivedere la geografia giudiziaria italiana.

Avrà sicuramente avuto modo di apprendere la mobilitazione generale della popolazione di Lucera a seguito della decisione del governo di chiudere lo storico tribunale della città pugliese.
Abbiamo elaborato criteri oggettivi e omogenei – come ci imponeva la legge delega e la giurisprudenza della Corte costituzionale – sulla base dei quali si sono operate le scelte finali approvate nel consiglio dei ministri del 10 agosto scorso. Per quanto riguarda il tribunale di Lucera posso affermare che i dati oggettivi e ufficiali dimostrano che si tratta di un tribunale nettamente sotto gli standard oggettivi selezionati per operare l’intervento sugli uffici giudiziari che la legge consentiva di sopprimere. Potevano, infatti, essere soppressi soltanto i tribunali non  sede di capoluogo di provincia, fermo restando l’obbligo di conservare almeno tre tribunali in ciascuna sede di Corte di Appello. Tra i parametri oggettivi prescelti la sede di Lucera possiede un solo indice superiore allo standard (quello dell’estensione territoriale) e una buona produttività, mentre tutti gli altri indici sono nettamente al di sotto dei parametri che ne avrebbero consentito la sopravvivenza. Giusto per fornire qualche indicazione il Tribunale di Lucera è collocato al 112° su 165 circondari per popolazione (163.316 abitanti censiti nel 2011), ben al di sotto della media di riferimento dell’ufficio ideale pari a 382.191 abitanti; le sopravvenienze complessive medie annuali sono pari a 13.772 affari contro una media standard di 18.094 affari. A ciò si aggiunga la distanza minima (meno di 20 chilometri) tra il tribunale di Lucera e quello accorpante di Foggia. Nessun tribunale sopprimibile con questa particolare caratteristica è stato mantenuto in vita.

Il lavoro svolto da Lucera sarà convogliato sul già sovraccarico tribunale di Foggia che non ha spazi sufficienti per accogliere altro personale e utenza. Si renderà quindi necessaria la locazione di altri immobili. Dov’è il risparmio?
Riteniamo che la domanda del tribunale di Lucera possa essere adeguatamente assorbita dal tribunale di Foggia, che sta gradualmente risolvendo il congestionamento dei contenziosi. Quanto ai problemi di edilizia giudiziaria, basta ricordare che proprio la vicinanza delle due strutture giudiziarie consentirà – se necessario – di utilizzare la norma che prevede l’utilizzo delle strutture dei tribunali soppressi per i prossimi 5 anni senza alcun aggravio di costi per i contribuenti.

Nel territorio che circonda il tribunale di Lucera c’è una forte presenza di criminalità organizzata. La chiusura del presidio di giustizia è stata percepita dalla cittadinanza come un abbandono da parte dello Stato.
Sono stato per oltre 22 anni magistrato sia giudicante che requirente nella Sicilia occidentale, occupandomi pressoché esclusivamente di processi di mafia. Forte anche di questa esperienza posso affermare che con questa riforma non soltanto non si arretra di un millimetro, in ambito giudiziario, nell’attività di contrasto alle organizzazioni criminali ma anzi, se ne rafforza l’efficienza attraverso una migliore dislocazione dei magistrati e del personale amministrativo sul territorio e una più accentuata specializzazione delle funzioni. Altra questione è invece quella della misurazione imposta dalla legge del tasso d’impatto della criminalità organizzata nel singolo circondario, nell’ambito della quale ancora una volta i numeri e i dati oggettivi non collimano con le proteste. Dalla documentazione acquisita non emergono – a differenza degli altri tribunali recuperati su indicazione del Parlamento a causa del tasso d’impatto della criminalità organizzata – dati che possono giustificare il mantenimento del tribunale sotto questo profilo.

Eppure sia la Commissione Giustizia della Camera dei deputati, sia la Commissione Giustizia del Senato, hanno espresso parere positivo (anche se non vincolante) sulla conservazione del tribunale di Lucera.
Numerose indicazioni provenienti dalle Commissioni sono state vagliate e accolte dal governo, specialmente in materia di mantenimento dei cosiddetti presidi antimafia. Ma gli approfondimenti effettuati anche per il tribunale di Lucera si sono conclusi negativamente sulla sola base dei parametri oggettivi che ho sopra ricordato. Mi permetta di aggiungere che esiste anche il parere del Consiglio superiore della magistratura, che ha apprezzato la riforma e le scelte operate dal governo.

@paoladant

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