Il tentativo di colpo di Stato c’è: ecco la pistola fumante

Il Corriere della Sera fornisce la prova che il premier Silvio Berlusconi è stato intercettato illegalmente. Ora il Parlamento approvi subito i primi provvedimenti di una radicale riforma della giustizia. E stabilisca una Commissione di indagine sulla “cricca” di magistrati e giornalisti golpisti

L’odierna edizione del Corriere della Sera produce un bell’esemplare di cosa possa essere una versione italiana di Mutawwi’a, la “Polizia per l’Imposizione della Virtù e l’Interdizione del Vizio” dell’Arabia Saudita.

Da un lato spiega per filo e per segno perché le intercettazioni delle telefonate del presidente del Consiglio da parte della Procura milanese sono fuorilegge, non sono utilizzabili in un processo penale e non dovevano nemmeno essere trascritte da coloro i quali usano i soldi dei contribuenti italiani per violare la Costituzione e spiare i legittimi rappresentanti del popolo eletti nelle istituzioni.

Dall’altra, titola e pubblica in prima pagina i testi, appunto, delle spiate e delle intercettazioni fuori legge. Perfetto. Se c’erano ancora dubbi, ecco la pistola fumante di una giustizia che, pur di colpire l’avversario politico, non rispetta la Costituzione e calpesta la legge che dovrebbe custodire e amministrare secondo precisi obblighi di correttezza democratica e di lealtà repubblicana.

Una volta di più: il Parlamento si sbrighi ad approvare la responsabilità civile dei magistrati, a separarne le carriere, a ristabilire la sovranità popolare fissata dalla Costituzione nel Parlamento e non nelle procure.

Nel contempo, sarebbe ora che lo stesso supremo organo della sovranità popolare aprisse una seria e trasparente Commissione di indagine che faccia conoscere agli italiani se, come e in quali circostanze sia stata attiva nel nostro Paese una sorta di P2 di magistrati, giornalisti, agenti dei servizi italiani e stranieri, che ha condiviso e fatto circolare informazioni riservate o sottoposte a segreto istruttorio o intercettazioni illegali utili a produrre un sovvertimento delle istituzioni democratiche e il rovesciamento di governi eletti democraticamente dal popolo, nella presente legislatura e in quelle precedenti, a partire dai cosiddetti anni di Tangentopoli 1992-1993.

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