Il sistema di difesa aerea integrato Nadge

Ustica

La sigla Nadge sta per Nato Air Defence Ground Environment, cioè “ambiente terrestre per la difesa aerea della NATO”. Si tratta cioè di una rete di basi radar collocate sui territori dei paesi europei della NATO. A questa rete terrestre si sono aggiunti e collegati, negli anni successivi al 1980, altri anelli: radar portati da aerei, radar portati da navi, satelliti.

Nel 1980 il Nadge è un programma che coinvolge le industrie di 14 paesi NATO in un’opera di ammodernamento e integrazione della rete radar di 9 paesi europei dell’Alleanza: Norvegia, Danimarca, Germania Ovest, Olanda, Belgio, Francia, Italia, Grecia, Turchia.

Le definizioni più appropriate del programma Nadge nel 1980 sono quelle di “rete”, “ambiente”, “sistema”. Non si tratta infatti di installazioni radar completamente nuove, e nemmeno di macchine tutte uguali o fatte dalla stessa azienda. E’ piuttosto un piano generale che prevede l’aggiunta di componenti per l’elaborazione automatica dei dati dei centri radar già esistenti.

Tra le componenti aggiunte, le più rilevanti riguardano computer e processori per l’elaborazione dei dati, la loro rappresentazione su video, la loro registrazione su nastro, il loro scambio da sito a sito (cross tell). Quest’ultimo è uno degli aspetti più innovativi del sistema. Lo scambio dei dati forniti dai diversi nodi radar della rete Nadge permettono che la traccia di un aereo che vola in Turchia sia trasmessa in tempo reale in Norvegia.

Nel 1980 il progetto Nadge riguarda solo una parte dei centri radar dei 9 paesi: 84 centri, di cui solo 37 dotati di mezzi per l’elaborazione automatizzata dei dati. Nel giugno 80 Marsala è già uno di questi ultimi.

Non bisogna però pensare che ogni cosa che abbia il nome NATO sia onnipotente. L’ambiente Nadge aveva (ed ha ancora) dei grossi limiti. E’ progettato per identificare aerei che volano fino a 100 mila piedi (circa 30Km), mentre è sprovvisto di mezzi per la scoperta di missili, o di aerei che volino a bassa quota. Quest’ultimo limite sarà successivamente parzialmente risolto con i radar portati da aereo o con supplementari reti radar costiere. Inoltre il sistema Nadge, almeno nella sua componente italiana, non è nel 1980 particolarmente resistente ai disturbi elettronici e agli impulsi elettromagnetici.

I vari siti o nodi della rete Nadge possono essere di diverso tipo, a seconda sia della capacità di elaborazione dati che della capacità di gestire intercettori – per l’Italia nel 1980 aerei F104S e missili terra-aria nucleari Nike Hercules. Le definizioni degli annuari specialistici Jane’s e degli Allegati al Rapporto Pisano non combaciano perfettamente. Per i nostri fini ci può bastare una suddivisione in Posti di Riporto (sigla inglese RP), Centri Radar (CRC), Centri Radar Principali (CRC Master).

Il 35° CRAM di Marsala – nome in codice “Moro” – è nel 1980 uno dei nodi della rete Nadge, un CRC Master col compito di guidare gli F104 dell’aeroporto di Trapani Birgi.

A Nord, il nodo Nadge di Marsala è collegato col 21° CRAM Nadge di Poggio Ballone (GR) – “Quercia” – che guida, sull’Alto e Medio Tirreno gli intercettori F104 dell’aeroporto di Grosseto.

Ad Est Marsala è collegata con il 31º CRAM Nadge di Jacotenente (Puglia) – “Fungo” – e/o col 34° CRAM Nadge di Siracusa – “Campo”.

Inoltre il nodo Nadge di Marsala manda le informazioni sulle sue tracce anche al 3º SOC di Martina Franca – “Sasso”.

In sostanza da quanto indicato nella documentazione fornita dall’Aeronautica Militare si possono trarre alcune importanti informazioni per comprendere la logica di funzionamento di un sistema NADGE:
– le tracce registrate sui nastri non sono relative ai plot radar (o plot grezzi) cioè relativi a ritorni (echi) del segnale inviato dal radar verso l’aereomobile, ma relative alla simbologia sintetica generata dal calcolatore, quindi relative ad un programma informatico che genera la traccia sulla base delle caratteristiche (posizione e tempo) della sequenza dei plot grezzi – i plot grezzi non vengono registrati – il sitema confronta nel tempo la posizione dei plot grezzi con la posizione delle tracce sintetiche e determina la qualita’ della traccia. Quindi il sistema elabora, in base ai dati precedentemente acquisiti, la direzione e la velocita’ della traccia, genera un plot sintetico che si muove con direzione e velocità stimate, e confronta la posizione del plot sintetico con la posizione del plot grezzo. La mancata correlazione delle due posizioni determina lo scadimento di qualità della traccia – la registrazione su nastro del plot sintetico avviene ad intervalli prefissati, per cui se allo scadere dell’intervallo la qualità è inferiore a 7 la traccia sintetica viene registrata con il valore di qualità che possiede in quel momento – in tutti i casi ove un plot sintetico è registrato con qualità inferiore a 7 la posizione reale del velivolo corrispondente non è la stessa che risulta indicata sui tabulati (coord. X e Y) – la mancata correlazione fra plot grezzi e plot sintetici può avvenire sia per intervento umano, nel caso che il pilota di un velivolo vari la direzione dello stesso per cui i plot grezzi non si vengano a trovare nella stessa posizione dei plot sintetici, oppure perché il plot grezzo non arriva con le prestabilite caratteristiche che gli fanno superare i prestabiliti criteri di congruità.

Quindi è possibile individiare alcuni limiti che sono autoimposti dal sistema:
1) una virata eseguita con velocità angolare superiore a quella considerata possibile dal calcolatore 2) una velocità al suolo inferiore ai 50Kt/s e superiore a Mach 3 3) probabilmente altri parametri che non sono stati comunicati all’Autorità Giudiziaria.

Questi parametri limite sono determinati da valutazioni tecniche in merito alle caratteristiche dei velivoli, e sicuramente saranno cambiate nel tempo (nel 1980, ad esempio, i ratei di virata massima accettati dal sistema come congruenti con il volo di un velivolo saranno stati sicuramente inferiori a quelli attuali, a causa di un radicale miglioramento delle prestazioni in “agilita” dei velivoli attuali).

L’organizzazione del lavoro di un Centro Radar Nadge si articoli in varie fasi: inizializzazione, tracciamento, identificazione, intercettazione. Alle varie fasi di lavoro corrispondono diverse figure professionali. Alcune di quelle indicate nel documento a lato trovano qui la loro descrizione:
– TPO – Track Production Offícer – capo sorveglianza, Tracciatore Capo, è in genere un ufficiale, addetto alla produzione delle tracce. E’ il “capo” dei tracciatori, che svolge anche di norma il compito di sorveglianza generale dello spazio aereo;
– IO – Identification Officer – Identificatore.

– IC – Interceptor Controller, o Guida Caccia;
Il comando e il coordinamento della sala spetta al:
– MC – Master Controller – capo controllore che ha al suo fianco il – FA – Fighter Allocator – Assegnatore di intercettori Di fatto una sala operativa può funzionare con molte meno persone, che assumono su di sè più funzioni. Tutte, le Console sono intercambiabili, cioè possono svolgere tutte le funzioni.

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