La “terapia d’urto” che serve per smantellare le enclave di vita disumana come Prato

Fino a quando a Prato non si vedranno lavorare forze di polizia, Asl e vari enti di sorveglianza, i morti e una quantità crescente di schiavi non regrediranno

Il rogo di Prato è una sorpresa solo per chi decide di ignorare la realtà. La realtà è quella di una immigrazione progressivamente cresciuta negli ultimi venti anni, che presenta non pochi elementi positivi, soprattutto quando ha seguito le regole o a esse è stata riportata.
Ma che mostra profili critici di non poco peso: i media e larga parte della politica si concentrano sulle tragedie in mare, salvo a dimenticarle quando solo la stagione meteorologica scoraggia le partenze. Ogni tanto poi esplodono le tragedie dentro i confini nazionali.

Non è impossibile affrontarle, basta volerlo. Ci sono territori italiani che hanno patito una concentrazione di stranieri, spesso irregolari, con la complicità di organizzazioni criminali e di imprenditori (talora anch’essi stranieri) con vocazione allo schiavismo, nel frequente disinteresse delle istituzioni.
Se si ha voglia – se ne dovrebbe sentire la responsabilità – di circoscrivere queste enclave di vita disumana, va coordinata subito una terapia d’urto, che metta insieme tutte le risorse esistenti in un’area, unitamente a rinforzi da parte dello Stato, se pure per un tempo determinato, finché non si raggiungano risultati apprezzabili: galera per gli sfruttatori, espulsioni vere per i clandestini, scuola per i bambini, luoghi di lavoro e di dimora sicuri.

Fino a quando a Prato, o in realtà similari, non si vedranno lavorare insieme forze di polizia nazionali, polizie locali, Asl, vari enti di sorveglianza sanitaria, infortunistica, contributiva e fiscale, e sistema scolastico, i morti, i feriti e una quantità crescente di schiavi in una società di liberi (ma indifferenti) non regrediranno. L’iniziativa compete al governo: proclamare il lutto e partecipare ai funerali è il minimo, ma è il caso di farne a meno se non sarà seguito da una azione concreta e immediata.

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