Il Papa risponde in tv a una bimba giapponese: «Gesù ha sofferto come voi»

Domani alle 14.10 su Rai 1, durante il programma "A sua immagine", Benedetto XVI risponderà in occasione del venerdì santo a sette domande selezionate tra milioni arrivate per l'occasione. Una giapponese di sette anni gli chiede: «Perché devo avere paura?». E lui: «Gesù ha sofferto come voi, sta dalla vostra parte, vi ama. E un giorno capiremo anche perché» è successo così

Domani, per la prima volta nella storia, un papa parteciperà a un programma televisivo, affrontando quesiti raccolti tra i fedeli. Benedetto XVI ha accettato di farlo, in occasione del venerdì santo, e rispondere ad alcune domande selezionate fra milioni giunte da ogni parte del mondo. Lo farà davanti alle telecamere della trasmissione A sua immagine, che andrà in onda su Rai 1 alle 14.10.

A giudicare dalle richieste selezionate si conferma la forza di un pontificato che non ha timore di guardare le fibre di un umanità segnata dai drammi che ormai la raggiungono da ogni parte del globo. E se all’inizio i quesiti dovevano essere tre ora sono diventati sette: si va da quello posto dai giovani iracheni sulle persecuzioni dei cristiani a quello sollevato da una mamma italiana che chiede se il figlio in stato vegetativo abbia ancora un’anima. Benedetto XVI risponderà anche a una donna musulmana e a chi lo interroga sul mistero della Croce e della Resurrezione.

Ma la risposta alla prima richiesta conferma ancor di più lo spessore di questo papato, che non ha sviato neppure il dolore innocente. Quello in grado più di tutti di far traballare la fede dell’uomo di ogni tempo. Così, fra la moltitudine delle richieste, il Papa ha scelto quella di una bimba giapponese di sette anni, segnata dal male del terremoto. «Ho tanta paura – confessa la piccola – perché la casa in cui mi sentivo sicura ha tremato, tanto tanto, e molti miei coetanei sono morti. Non posso andare a giocare nel parco. Chiedo perché devo avere tanta paura? Perché i bambini devono avere tanta tristezza? Chiedo al Papa che parla con Dio, di spiegarmelo».

E il Papa ha risposto: «Cara Elena, ti saluto di cuore. Anche a me vengono le stesse domande: perché è così? Perché voi dovete soffrire tanto, mentre altri vivono in comodità?». Benedetto XVI, insomma, non si cura proprio di nascondere la sua umanità. Nemmeno in questo caso. Ma forse è per questo che viene un po’ più facile almeno dar credito alle parole di speranza successive: «Non abbiamo le risposte, ma sappiamo che Gesù ha sofferto come voi, innocente, che il Dio vero che si mostra in Gesù, sta dalla vostra parte. Mi sembra questo molto importante, anche se non abbiamo risposte, se rimane la tristezza: Dio sta dalla vostra parte e siete sicuri che questo vi aiuterà. E un giorno potremo anche capire perché era così».

«In questo momento» continua il Papa, «mi sembra molto importante che sappiate: “Dio mi ama”, anche se sembra che non mi conosce. No, mi ama, sta dalla mia parte, e essere sicuri che nel mondo, nell’universo, tanti sono con voi, pensano a voi, fanno per quanto possono qualcosa per voi, per aiutarvi. Ed essere consapevoli che un giorno io capirò che questa sofferenza non era vuota, non era invano, ma che c’è un progetto buono, un progetto di amore dietro. Non è un caso, stai sicura, noi siamo con te, con tutti i bambini giapponesi che soffrono, vogliamo aiutarvi con la preghiera, con i nostri atti e siate sicuri che Dio vi aiuta. E in questo senso preghiamo insieme perché venga la luce per voi quanto prima».

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