Il Matching e il lavoro nelle carceri: «Qui per essere trattati come aziende vere»

La fiera organizzata dalla CdO ospita quattro progetti di lavoro provenienti dai penitenziari lombardi. «Una grossa occasione per confrontarsi con il mondo del business»

Per tanti detenuti è una leva utile per tentare di reinserirsi nella vita della società dopo lo sconto della pena. Per il mondo del business, invece, è una risorsa che va guardata, non ultimo per i notevoli sgravi fiscali che concede ai datori di lavoro. Per queste ragioni il Matching 2013, che si è concluso ieri, ha deciso di aprire per la prima volta le porte della Fiera al lavoro nelle carceri, con uno stand che ha ospitato quattro realtà di questo settore. Le associazioni presenti erano tutte legate ad Articoloventisette, Agenzia che promuove il lavoro nei penitenziari lombardi. Allo stand è stato un via vai frequente di persone, incontri, scambi di contatti. Lunedì poi, ai “vantaggi e opportunità per le imprese” connessi alle attività con i detenuti è stato anche dedicato un workshop: non pochi gli imprenditori presenti, a testimoniare un primo interesse delle aziende verso queste realtà lavorative.

I 4 PROGETTI PRESENTI. «Veniamo da tre giorni molto ricchi, siamo soddisfatti. È stata una grande occasione potersi confrontare con il mondo del business», è il commento di Daniela Taneggi della Cooperativa Sociale 2000, che al Matching ha portato Legnamèe, una falegnameria che offre lavoro ad alcuni detenuti del carcere di Monza. A dividere con loro lo spazio in fiera, una lavanderia industriale proveniente dalla stessa casa circondariale brianzola, un servizio di archiviazione ottica (Global Service Provider) legato al carcere di Opera, e infine “Il Sigillo”, un progetto di alta sartoria che la Cooperativa Alice sta costruendo presso la struttura penitenziaria di San Vittore. La scelta non è caduta su quattro opere casuali che potessero rappresentare in generale il lavoro nelle carceri, ma su quattro entità che tra gli altri espositori presenti al Matching potessero trovare sbocchi relazionali e lavorativi utili.

TRATTATI COME AZIENDE VERE. E sta qui, dicono, lo scarto vero, e pure le ragioni con cui sono stati invitati alla fiera organizzata dalla CdO: essere trattati come vere aziende in cerca di partner, clienti e contatti, e non soltanto come opere che assistono chi ha bisogno. E così è stato in questi tre giorni: prima che il Matching iniziasse, anche le quattro cooperative sono state inserite nell’elenco digitale degli espositori, ricevendo richieste di incontri e pianificando così l’agenda dell’evento. Dall’altra parte, un mondo che fino ad ora ha dimostrato scarso interesse per il lavoro nelle carceri, e che pian piano si avvicina: qualche imprenditore conosce poco sistemi ed agevolazioni fiscali e quindi parte col chiedere informazioni. Ma c’è anche chi quei vantaggi li conosce, e si presenta già pronto per fare business. Racconta ancora Taneggi: «Abbiamo potuto incontrare un’azienda che fa serramenti, interessati ovviamente a cosa potevamo offrire con la nostra falegnameria. Sono arrivati con in mano già un’ipotesi di progetto, cercando i punti di forza della nostra cooperativa, come sfruttarle al meglio…».

@LeleMichela

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