Il consiglio comunale a San Vittore. Masseroli: «Situazione drammatica»

Domani visita ispettiva al penitenziario e a settembre la prima seduta del consiglio si terrà nello stesso carcere. Parla il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli

Sovraffollamento, caldo, condizioni igieniche carenti, storie drammatiche di ingiustizia o carcerazione preventiva. Tanti i problemi all’ordine del giorno. Martedì la sottocomissione carceri del Comune di Milano, insieme a chi lo desidera tra gli altri consiglieri che non ne fanno parte, farà un sopralluogo al carcere milanese di San Vittore. E dopo la pausa estiva a settembre la prima seduta si terrà nello stesso penitenziario, questa volta anche alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia. A tempi.it ne parla il capogruppo Pdl in Consiglio comunale, Carlo Masseroli.

Lei non fa parte della sottocommissione carceri. Domani, però, sarà a San Vittore.

Sì, ho chiesto io stesso alla sottocomissione di far in modo che qualunque consigliere potesse entrare.

Perché una visita a San Vittore? Cosa succederà domani?

La sottocommissione carceri esiste da tanti anni, per trovare un’ipotesi di risposta alla situazione drammatica di San Vittore. Sul tavolo c’è anche quella di un trasferimento del carcere di cui si parla da anni e a cui abbiamo lavorato, anche con le precedenti giunte. La situazione drammatica che si vive nelle carceri oggi è nota a tutti, e c’è una particolare attenzione anche grazie alle particolari sollecitazioni che ci arrivano dai giornali. Questo ci ha spinto a pensare alla visita di domani, come all’organizzazione del consiglio comunale a San Vittore per settembre. Il Pdl ha aderito volentieri ad entrambe le iniziative perché l’obiettivo è condiviso: sensibilizzare la cittadinanza su un tema che la gente fa finta di non conoscere, o – effettivamente – conosce poco. Si tratta di un percorso che non ha carattere politico, perché tutti i partiti lavorano con attenzione per trovare soluzioni condivise. Mi auguro che domani la sottocommissione carceri, oltre a riconoscere la situazione terribile, porti alcune soluzioni concrete, come quella dell’istituzione del garante per i diritti dei detenuti, o un dialogo stabile con le istituzioni, anche diverse dal comune.

Com’è nata l’iniziativa?

Sono venuto a conoscenza del fatto che stava per iniziare uno sciopero della fame a San Vittore, e ho sollecitato il vicepresidente della sottocommissione, Mirko Mazzali (Sel), a capire cosa stesse accadendo e trovare delle soluzioni. Mazzali stava lavorando già a delle ipotesi di miglioramento, come quella del garante, e ci siamo trovati d’accordo. L’idea è quella di saldare i diversi livelli istituzionali (anche la Regione infatti sta lavorando per trovare delle soluzioni) con il carcere, in modo da essere più efficaci. Il mondo dei radicali ci lavora con grande attenzione da tempo: e oggi penso sia necessario dare una risposta anche dal punto del reinserimento lavorativo, perché c’è il grave rischio che chi entra in carcere ne esca peggiore di come è entrato. C’è poi da affrontare il grande nodo della carcerazione preventiva, una forma di non rispetto alla persona che rasenta l’incivilità.

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