Il collezionista di carte. La Grazia ti raggiunge anche all’inferno

Come Taxi Driver e Toro scatenato, il nuovo film di Paul Schrader ci conduce nella ripetitività senza senso di una vita che attende il perdono

Come si può rappresentare il Male attraverso le immagini? Paul Schrader, il regista di American Gigolò e sceneggiatore, tra gli altri, di Taxi Driver e Toro scatenato, lo fa nel modo più originale tra i film in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Una discesa in un vero e proprio Inferno, come hanno evidenziato un po’ tutti i critici appena usciti dalla proiezione del suo The Card Counter (in Italia è uscito col titolo fuorviante Il collezionista di carte).

Certo, quello della discesa infernale è un tema ampiamente raccontato: il punto è, però, come questa discesa si realizzi e soprattutto quando. Perché il Male, almeno per come ce lo racconta Schrader, regista ossessionato da sempre dallo scandalo del peccato, non è rappresentato come una semplice corruzione morale o perdita di sé, ma come un elemento che blocca, ghiaccia l’individuo in un eterno e continuo commettere errori. Non si scappa da quel che fai, ci dice la vicenda...

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