I numeri danno ragione a Trump: disoccupazione mai così bassa dal 2000

A maggio sono stati creati negli Stati Uniti 233 mila posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è al 3,8%, quello dei neri al 5,9%, record storico mai raggiunto.

Sarà anche razzista, Donald Trump, ma il tasso di disoccupazione degli africani americani non è mai stato così basso, mentre quello generale è calato ai livelli del 2000, quando fu eguagliato il record storico del 1969. I dati comunicati oggi dall’Ufficio statistiche sul lavoro danno ragione alle politiche economiche e finanziarie approvate dal presidente Usa, che non si è lasciato sfuggire l’occasione per uno strappo al protocollo, gongolando su Twitter un’ora prima della pubblicazione ufficiale dei dati: «Non vedo l’ora di vedere i numeri della disoccupazione stamattina».

233 MILA POSTI IN PIÙ. A maggio sono stati creati negli Stati Uniti 233 mila posti di lavoro, mentre le stime più rosee degli economisti di Wall Street parlavano di 190 mila posti in più. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,8%, in calo ulteriore rispetto ad aprile (3,9%). Anche i salari sono aumentati in media di otto centesimi all’ora, in crescita del 2,7% rispetto all’anno scorso.

RECORD PER GLI AFROAMERICANI. Ma il dato che più farà piacere a Trump è quello che riguarda gli americani africani: la disoccupazione tra i neri è al 5,9%, record storico mai raggiunto, in calo rispetto al 6,6% di aprile. Aumenta leggermente invece il tasso di disoccupazione tra gli ispanici, 4,9%, rispetto al record assoluto del 4,8% di aprile.

MEGLIO DI OBAMA. Trump riesce così a migliorare anche la performance di Barack Obama: quando il presidente democratico salì al governo, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti era del 7,8%. Quando lasciò il potere, era sceso al 4,8% (anche se la media dei suoi mandati è stata del 7,7%, il dato peggiore dai tempi di Truman). I più importanti giornali degli Stati Uniti continuano a criticare Trump per le sue politiche aggressive e «improvvisate» ma i numeri, per ora, gli danno ragione.

Foto Ansa

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