I City Angels e la notizia a tutti i costi

Quando lo scoop travisa la realtà: cronaca di un arresto di due ex volontari dell'associazione, visto dai telegiornali

“City Angels aiutavano i boss della droga”, e la foto di nostri volontari in divisa: questo è apparso settimana scorsa su alcuni giornali. E nei telegiornali nazionali la notizia, data con risalto subito dopo il caso Ruby, era corredata da filmati di Angels che danno da mangiare ai senzatetto. Leggendo gli articoli, e ascoltando con attenzione i servizi televisivi, si capiva che erano stati arrestati due ex City Angels. Ex, non attuali: non possiamo essere responsabili delle malefatte commesse da persone che non fanno più parte della nostra Associazione. Ma una scorsa superficiale di titolo e foto, o un ascolto distratto dei tigì, poteva far addirittura sospettare che gli Angels c’entrino in qualche modo con il narcotraffico.

 

Il fattaccio:  due persone facevano volontariato in carcere. Fino a tre anni fa come City Angels, poi per un’altra associazione. Avrebbero, secondo le accuse, aiutato a tenere  i contatti tra un boss della droga detenuto e i suoi complici esterni. Due insospettabili. Perché, come è evidente, per essere ammessi a contatto con i detenuti si viene radiografati dalla testa ai piedi: fedina penale immacolata, nessun carico pendente, nessuna ombra di alcun tipo. Se erano a posto per la direzione di San Vittore, che ci ringraziava per averli mandati e ce ne parlava benissimo, ovviamente lo erano anche per noi. Anche se noi City Angels non abbiamo alcuna responsabilità per quanto è successo, abbiamo subito un bel danno d’immagine nonostante le successive rettifiche di alcuni quotidiani. Si sa, il male fa più notizia del bene. E il male che sembra si annidi nel bene fa una gran notizia. Per questo tra i 41 arrestati, tra cui un agente del fisco e un agente penitenziario (attuali, non ex), chi ha fatto notizia sono stati i due ex City Angels. 

 

A quanto pare, in Italia lo sputtanamento mediatico non vale solo per i politici. E, a quanto pare, per certi giornalisti la smania di scoop a tutti i costi porta a travisare la verità. Me l’ha confessato una cronista: era la solita operazione antidroga, una notizia noiosetta. L’unica chicca erano i due ex. Che avrebbero avuto, tra l’altro, un ruolo molto marginale. Ma erano Angels, e questo è ciò che, giornalisticamente, conta. La cosa mi amareggia. Ma mi fa anche pensare a quanto essere City Angel sia una grande responsabilità. E a quanto l’opinione pubblica si aspetta da noi. E’ un’esortazione a essere ancora di più cittadini modello, e a selezionare con ancora maggior attenzione i volontari. Dal momento che bastano due ex che si sarebbero comportati male per gettare fango su tutti noi.

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