Habemus Papam, il ritorno in grande stile di Nanni Moretti

Esce il 15 aprile l'attesissimo film di Nanni Moretti: Habemus Papam. Una pellicola bella e davvero divertente, che scatena un riso da far invidia alle commedie regine di incassi della stagione italiana. Moretti è tornato quello di Ecce Bombo, per fortuna

Tutti lo aspettavano al varco. Dopo Il Caimano (2006) c’è stato un silenzio lungo 4 anni, interrotto solo da Caos Calmo (2007), film che però lo vede solo protagonista e non regista. Oggi è la volta di Habemus Papam, ultimo film di Nanni Moretti. Pochissime le notizie diffuse prima delle anteprime stampa, in contemporanea ieri a Roma e Milano, che precedono di sole 24 ore l’uscita in sala (in puro stile morettiano). Difficile condensare in parole lo spettacolo visto sullo schermo: la prima impressione è che Nanni Moretti sia tornato ai tempi d’oro di Ecce Bombo, con la sua naturale verve comica, il suo umorismo lontano anni luce dalla banalità, le situazioni surreali che provocano un riso quasi isterico. Che gioia sentire la sala affollata di giornalisti dalla risata irrefrenabile. Qualcuno ha cercato indomito di resistere, ma è crollato davanti ad alcune scene destinate ad acquisire lo status di cult.

La storia è semplice: alla morte dell’amatissimo Giovanni Paolo II deve succedergli un nuovo papa. Ed ecco che il Conclave si riunisce, i cardinali di rosso vestiti sfilano pregando sino ad arrivare nel luogo in cui trascorreranno il loro tempo (l’inizio è di una bellezza folgorante), in attesa di accordarsi sul nome e liberare la tanto attesa fumata bianca. La gente è assiepata attorno a San Pietro, mentre all’interno del Vaticano l’atmosfera è tesa e tutti gli aventi diritto pregano per non essere scelti. Le prime votazioni fanno emergere i nomi dei favoriti, ma l’ultima sovverte tutto e viene eletto papa il cardinal Melville. Che, subito dopo la sua vestizione, è colto da un attacco di panico e non riesce ad uscire fuori per la benedizione. I cardinali sono increduli, i fedeli pure, non vedendo uscire Sua Santità. Il Papa è turbato, non si sente all’altezza del compito, come fare a guidare con sicurezza un miliardo di persone? Perché Dio ha scelto proprio lui? Mentre la depressione e il senso di solitudine lo avvolgono, la Santa Sede tenta di correre ai ripari chiamando “lo psicanalista più bravo” ma non credente, interpretato da Nanni Moretti. Il loro è solo un incontro fugace, perché il Papa decide di fuggire dal Vaticano e passeggiare per Roma mischiandosi alla popolazione, che ancora aspetta trepidante il nome della loro guida spirituale.

Lontano da ogni posizione ideologica, Moretti ci racconta una storia bellissima: la sofferenza di un uomo che ama Dio ma che non si sente in grado di servirlo degnamente, un Papa debole come tanti uomini si sentono sotto il peso delle responsabilità, completamente svuotato di ogni qualità e merito, che non trova alcun sollievo nelle sedute psicanalitiche. Un anziano qualunque che vaga per le vie di Roma e s’immerge in quel mondo “normale”, spesso così lontano dalle stanze vaticane in cui il tempo sembra essersi fermato.

Tra le mura della Santa Sede ad attenderlo ci sono i cardinali e lo psicanalista, che non può aiutarlo perché ha scoperto la sua identità e, costretto alla prigione forzata tra prelati e guardie svizzere, si dà da fare come può: spiega ai monsignori come utilizzare in modo corretto sonniferi e ansiolitici, gioca a carte con loro, svela le loro “quotazioni” e organizza un torneo di pallavolo nel cortile sotto gli appartamenti del Papa. Dagospia scrive che questo è un film che riporterà al cinema le suore e i preti. Noi ci scommettiamo, e aggiungiamo che il passaparola farà presto guadagnare le vette del box office italiano, senza escludere che a Cannes, dove il film gareggia in concorso, qualche riconoscimento possa arrivare per Michel Piccoli o per il Moretti regista e protagonista: sono loro i giganti assoluti sulla scena.

Exit mobile version