Comica diaria. I grillini scoprono che non si può vivere senza. E fuggono dalla gabbia del M5S

«Non arrivo alla fine del mese» spiega il deputato 5 Stelle Tacconi. 5mila euro non bastano per vivere a Zurigo. E anche il collega Zaccagnini lascia il movimento

Mentre, sul suo blog, Beppe Grillo lamenta la quotidiana violazione del parlamento, il «luogo più sacro» delle istituzioni repubblicane (che un tempo voleva bombardare), da parte dei giornalisti («mercanti di parole rubate»), il Movimento 5 Stelle ritorna a spaccarsi sulla questione “restituzione della diaria”. A dirlo non sono i «gossippari e pennivendoli» di regime che, nei Palazzi romani, si nasconderebbero persino «al cesso», ma gli stessi grillini.
Il giorno dopo il “restitution day” (dove deputati e senatori grillini hanno consegnato al non-partito ciò che rimane della loro diaria), molti cinque stelle sarebbero pronti ad abbandonare il movimento per non restituire i quasi 8 mila euro di diaria alla quale avevano promesso di rinunciare prima di essere eletti.

NON ARRIVO ALLA FINE DEL MESE. Il deputato grillino Alessio Tacconi è stato eletto all’estero. Abita a Zurigo. Ammette sull’Huffington Post che con il fatto di vivere in «una delle città più care del mondo» ha molte «difficoltà» ad accettare solo una parte dello stipendio da parlamentare. «Ho sviscerato tutti i costi della mia vita», insieme al capogruppo Riccardo Nuti, spiega il deputato del Movimento 5 Stelle: con soli «5 mila euro lordi» (più rimborsi spese), sostiene, «non arrivo alla fine del mese».

DALLA BUVETTE AL VINCOLO DI MANDATO. «Lascio perché a me non piace fare il criceto in gabbia», è invece quanto dichiarato ieri dal deputato Adriano Zaccagnini, che su Repubblica si è lamentato della gestione ombrosa del movimento da parte del guru Gianroberto Casaleggio. Zaccagnini si è accorto, dopo anni di militanza nel non-partito, che le tesi portate avanti da Casaleggio sull’abolizione del vincolo di mandato sono cose da  «eversivi», «pidduisti». «E allora ho detto: “scappo via di corsa”».
Zaccagnini è uno dei deputati grillini che a marzo furono beccati a pranzare nella buvette del parlamento. In quell’occasione Zaccagnini spiegò ai cronisti che non sapeva «che in quel ristorante di lusso la quota a carico del deputato è di 15 euro e il resto del conto, probabilmente 80-90 euro, è a carico dei contribuenti». Ora il suo futuro da parlamentare sarà nel gruppo misto, dove promette di fare squadra con l’epurata Adele Gabaro: «Ieri ho anche sentito Adele», spiega, «ho scoperto che lei si occupa di transizione verso la “decrescita felice”. Su questo vorrei che facessimo qualcosa insieme, in futuro».

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