Grillo contro il rito quotidiano dell’odio. Tipo questo [link url=https://www.tempi.it/videogallery/grillo-marocchino-rompicoglioni-lo-prendi-e-lo-carichi-in-macchina#.UES5bqR1Cko]Video[/link]

L'ex comico genovese alle prese con un'originale teoria in tema di immigrazione e sicurezza. Sicuri che gli "aizzatori di professione" siano i giornalisti?

Attaccato dai media, dagli “aizzatori di professione”. Beppe Grillo si infuria contro quello che definisce «rito quotidiano dell’odio» nei suoi confronti, accusando i giornalisti di aggressione verbale. Paradossale? Un po’ sì, visti i toni cui l’ex comico ci ha abituati. Per l’occasione vale la pena rispolverare un video (segnalato ieri da L’Espresso) ed estrapolato da uno spettacolo del 2006 (“Incantesimi”) in cui il leader del Movimento Cinque Stelle si lascia andare a esternazioni razziste. Il discorso inizia da Carlo Giovanardi (on-line si trovano le due ore di spettacolo, integrali) e si conclude con una riflessione sulla forza delle immagini decontestualizzate, sulla manipolazione dell’informazione, eccetera. Peccato che nella foga retorica Grillo faccia uno scivolone imbarazzante.

FUORI DAI COGLIONI. «Guardate che se i marocchini vengono qui a rompere i coglioni, a ubriacarsi e a rompere vetrine… I marocchini o vengono qua e rispettano le regole, o, se no, fuori dai coglioni. Vuoi dare una “passatina” a un marocchino che rompe i coglioni? Lo prendi, lo carichi in macchina, senza che ti veda nessuno (risate in sala, applausi, ndr) lo porti un po’ in caserma e gli dai magari due schiaffetti. Ma non in mezzo alla strada, non è possibile. Dove con un telefonino ti riprendono e fanno succedere un casino. L’immagine di quello lì è andato a un miliardo di musulmani».

IL PESTAGGIO. Il caso di cronaca a cui si fa riferimento risale al febbraio del 2006, quando una telefonata avvertì i carabinieri di Sassuolo che un marocchino stava tirando bottiglie contro una sede della Cisl. Finì male, con un militare pesante più di cento chili che saltava sull’extra-comunitario steso a terra. La vittima del pestaggio finì in cella (condannato a sei mesi per resistenza e lesioni) e i carabinieri, dopo che il video del pestaggio fece il giro del web, furono trasferiti. La morale di Beppe Grillo? Meglio picchiare in caserma, lontano da occhi indiscreti.

STRANIERI IN ITALIA. Grillo potrebbe cogliere l’occasione (nell’attesa che Marco Travaglio gli faccia un’altra grande intervista) per rispondere alle otto domande che il portale stranieriinitalia.it tenta di rivolgergli da mesi. Quesiti che toccano lo spinoso tema della cittadinanza a chi nasce in Italia (proposta che l’ex comico ha sobriamente bollato come «senza senso») e tutta una serie di tematiche legate all’immigrazione. Una su tutte: “Perché al Movimento 5 Stelle, come prevede il non statuto, possono iscriversi solo cittadini italiani? Uno strumento democratico di partecipazione dal basso non dovrebbe essere aperto anche agli immigrati? Non la ritiene una forma di discriminazione?” Non lo sapremo mai. Motivo? «Il suo ufficio stampa, al quale avevamo inviato otto domande, ci ha fatto sapere che Beppe Grillo le ha ricevute, ma non rilascia interviste, se non in casi eccezionali. Stranieriinitalia.it, purtroppo, non rientra tra queste eccezioni». Non male, per uno che sulla retorica del “web che non perdona” ha costruito un partito. Ops, un Movimento.

@SirianniChiara

Exit mobile version