GOLIARDI CATALANI (DI SINISTRA) IN TERRASANTA

Provate a immaginare cosa succederebbe se Gianfranco Fini, in visita ufficiale a Gerusalemme, si facesse fotografare mentre scimmiotta la preghiera di un rabbino al Muro del Pianto; oppure immaginate le reazioni a un Silvio Berlusconi che fa il verso al richiamo del muezzin mentre si trova nei pressi della moschea di Omar, sempre durante una visita di Stato nella città di Davide. Per settimane giornali e tivù di tutto il mondo gronderebbero – giustamente – indignazione, ebrei e musulmani, pacifisti e intellettuali, organizzerebbero manifestazioni di piazza dai toni – giustamente – accesi.
Invece a Gerusalemme è successa un’altra cosa: Josep Carod Rovira (foto), leader separatista catalano di sinistra, e Pasqual Maragall, premier regionale e socialista catalano la cui maggioranza di governo dipende dal partito di Carod Rovira, si sono esibiti in un duetto blasfemo: il primo ha fatto il gesto di incoronarsi con una corona di spine di plastica, acquistata come souvenir, mentre l’altro lo fotografava ridendo nei pressi del Santo Sepolcro. Il tutto nel corso di una missione ufficiale della regione autonoma catalana in Israele.
Reazioni? I vescovi spagnoli hanno espresso «malessere e disgusto» e un’«energica protesta». Il vice custode di Terrasanta, Artemio Vìtores, che è un francescano spagnolo, ha annunciato: «Chiederemo le scuse del governo autonomo catalano per l’offesa che abbiamo sofferto». Scuse che non sono mai arrivate.
Ma nessuno, sia in Europa che in Medio Oriente, se n’è curato. L’unica autorità non cristiana e non religiosa che finora ha protestato con i catalani è l’ambasciatore israeliano in Spagna, ma per tutt’altra ragione: l’amministrazione comunale di Barcellona, anch’essa retta dai socialisti e dai separatisti catalani, ha finanziato un libro di storia per le scuole medie superiori in cui si mettono sullo stesso piano il Muro israeliano nella West Bank e il carcere americano di Guantanamo con l’Olocausto degli ebrei per mano dei nazisti. Ah, i bei tempi in cui a Barcellona governava Jordi Pujol….
Rodolfo Casadei

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