Giappone, due nuove esplosioni a Fukushima 1

Una nel reattore numero 2 e una nel numero 4. Attorno alla centrale il livello di radiazioni è nocivo alla salute, attestandosi sui 30 millisievert tra i reattori numero due e tre, di 400 millisievert nei pressi dello stesso reattore. Una dose radioattiva di 106,3 mSv equivale ad una radiografia "total body"

Due nuove esplosioni nella centrale atomica di Fukushima 1, situata 250 chilometri a nord-est di Tokyo: prima si è verificata una nel reattore numero due, quindi l’altra nel reattore numero quattro, dove si è anche sviluppato un incendio, estinto solo dopo qualche tempo. Benché il reattore numero quattro fosse fermo per lavori di manutenzione quando venerdì scorso l’area fu investita dal terremoto di magnitudo 9,0, secondo il capo portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, «il combustibile nucleare spento si è surriscaldato, generando idrogeno e innescandone l’esplosione».

Sono dunque quattro su sei i reattori dell’impianto nei quali si sono verificati scoppi di ingenti proporzioni: altrettanto era infatti già avvenuto al numero uno e al numero tre, rispettivamente sabato e ieri. Le autorità hanno avvertito che il livello delle radiazioni intorno alla centrale è ormai diventato nocivo per la salute e, benché fossero già stati evacuati gli abitanti all’interno di una zona di esclusione di 20 chilometri dalla centrale, il premier nipponico Naoto Kan ha invitato a rimanere chiusi in casa anche coloro che risiedono entro una fascia di ulteriori 10 chilometri dal limite della zona di esclusione medesima.

Edano a sua volta ha spiegato che il livello delle radiazioni è attualmente di 30 millisievert tra i reattori numero due e tre, di 400 millisievert nei pressi dello stesso reattore tre e di 100 vicino al reattore quattro. Una dose radioattiva di 106,3 mSv, doppia rispetto alla dose annuale consentita dalle norme internazionali di radioprotezione, equivale ad una radiografia “total body”, sull’intero corpo dalla testa ai piedi. Una singola dose di 1.000 millisievert, cioè di un sievert che è l’unità di misura della radioattività, può causare malori temporanei quali nausea e vomito.

A Tokyo sono stati rilevati livelli pari a 0,809 microsievert: dunque una quantità di radiazioni superiore alla norma ma non particolarmente elevata, sebbene comunque venti volte superiore a quella che si era registrata il giorno prima.

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