Giappone, acqua marina sui reattori: l’elicottero rinuncia per le radiazioni

Le radiazioni sono troppo elevate, questo è il motivo per cui il primo elicottero ha rinunciato a riversare acqua marina sul terzo reattore della centrale nucleare di Fukushima 1. Il portavoce del governo annuncia che fuori dalla zona evacuata le radiazioni non sono dannose. L'imperatore Akihito in tv: «Prego per la salvezza di quante più persone possibile»

Non è riuscito a espletare la propria missione l’elicottero da carico bi-rotore Ch-47 Chinook, il primo dei quattro velivoli a disposizione inviato dalle Forze di auto-difesa giapponesi a riversare acqua sul reattore numero tre della centrale atomica di Fukushima 1, che si teme abbia subito danni alla vasca di contenimento visto che da alcune ore ne esce una nube di vapore.

Il fallimento dell’operazione, che sarebbe verosimilmente dovuto all’eccessivo tasso di radioattività intorno all’impianto, è stato riferito dall’agenzia di stampa Kyodo, che citava fonti del ministero della Difesa. Ai lavoratori della centrale nucleare di Fukushima 1, intanto, è stato consentito di rientare nell’impianto, dal quale erano stati fatti allontanare per un’improvvisa impennata nel livello delle radiazioni: lo ha annunciato un portavoce della Tepco, la compagnia elettrica nipponica che gestisce il complesso. La temporanea evacuazione è durata in tutto circa tre quarti d’ora. Il portavoce ha precisato che si era trattato di un falso allarme. In realtà il tasso di radioattività si era alzato davvero, per poi però ridursi altrettanto bruscamente.

Secondo Yukio Edano, portavoce del governo giapponese, i livelli di radioattività intorno alla centrale atomica di Fukushima non sono per il momento tali da costituire un immediato rischio per la salute al di fuori della zona di evacuazione, compresa in un raggio di 20 chilometri dall’impianto. Nonostante questo, l’ambasciatore italiano a Tokyo ha chiesto ai connazionali di lasciare il paese per sicurezza.

In una rarissima apparizione in diretta televisiva l’imperatore del Giappone, Akihito, si è rivolto attraverso gli schermi ai sudditi, affermando di pregare per la Nazione e per il bene di coloro che sono stati colpiti dal terremoto e dal conseguente tsunami di una settimana fa. Il monarca nipponico ha quindi aggiunto di essere «profondamente preoccupato» per la crisi in corso nella centrale nucleare di Fukushima 1, e ancor più per la «natura imprevedibile» di quanto vi sta accadendo.

«Auspico sinceramente che si riesca a evitare che la situazione peggiori ulteriormente», è stato il suo accorato commento. «Il numero delle persone uccise sta crescendo di giorno in giorno e nemmeno sappiamo quante siano state le vittime. «Io» ha concluso, «prego per la salvezza di quante più persone possibile».

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