Formigoni: «Regione Lombardia continua a battersi per promuovere le ragioni della vita»

Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in un messaggio per la prima "Giornata nazionale degli Stati vegetativi" (istituita con Direttiva del Consiglio dei ministri lo scorso 26 novembre su proposta del Ministero della Salute), che si celebrerà domani, mercoledì 9 febbraio

«Regione Lombardia si è battuta e continua a battersi per promuovere concretamente le ragioni della vita. Le persone in stato vegetativo sono consegnate totalmente alla nostra responsabilità: chi soffre di una grave invalidità non diventa qualcosa d’altro da un uomo e da una donna, ma resta pienamente e indissolubilmente una persona e porta un dolore e una sofferenza che meritano solidarietà ed elogio».

Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in un messaggio per la prima “Giornata nazionale degli Stati vegetativi” (istituita con Direttiva del Consiglio dei ministri lo scorso 26 novembre su proposta del Ministero della Salute), che si celebrerà domani, mercoledì 9 febbraio.

A volere la Giornata sono state le associazioni dei familiari delle persone che vivono in questa condizione di grave disabilità. Il 9 febbraio si ricorda l’anniversario della morte di Eluana Englaro. Sono circa 500 le persone in stato vegetativo assistite quotidianamente in Lombardia; l’80% in strutture pubbliche e il 20% a domicilio. Regione Lombardia è stata la prima Regione in Italia nel 2007 a garantire la gratuità dei ricoveri di sollievo transitorio o definitivo a queste persone.

Inoltre, dal settembre 2009 viene erogato ai familiari delle persone in stato vegetativo, assistite a domicilio, un contributo mensile di 500 euro, destinato a compensarli per il lavoro che svolgono quotidianamente nell’assistere il malato in casa. «Occorre continuare a lavorare – aggiunge Formigoni – per riconoscere la piena dignità dell’esistenza di ogni essere umano. Una società che difenda il valore dell’uguaglianza e un Paese che voglia veramente dirsi civile deve essere in grado di mettere tutti i propri cittadini nella condizione di vivere con dignità anche l’esperienza della malattia e della grave disabilità, promuovendo l’inclusione e non l’esclusione sociale o, peggio ancora, l’isolamento e l’abbandono».

«La Giornata – prosegue Formigoni – sarà un’occasione importante per fare sentire la voce di quanti non hanno voce e per ricordare di avere rispetto per queste persone e per le loro famiglie, riaffermando la loro libertà di vivere. Si deve però proseguire nell’impegno per arrivare ad un riconoscimento concreto della dignità dell’esistenza di ogni essere umano. La dignità di ogni vita è infatti un carattere ontologico che non può dipendere dal concetto di qualità di vita “misurata” in base ad un processo utilitaristico».

«A tutti coloro che si prendono cura delle persone in stato vegetativo
e alle associazioni dei famigliari – dice l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli – va il più grande ringraziamento per il lavoro e l’attenzione che dedicano ai malati e per l’esempio, la testimonianza che quotidianamente ci danno di amore e rispetto della vita umana».

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