Fine delle partecipazioni statali?

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* Privatizzazione Enel: la più grande privatizzazione italiana, la seconda in Europa vede la Dresdner Kleinwort Benson come advisor finanziario del Tesoro, Mediobanca e Merrill Lynch come global coordinator. Il 10 ottobre 2000 vengono aperte le sottoscrizioni azionarie: nelle casse pubbliche entrano circa 25mila miliardi dai 3 milioni e 800mila piccoli risparmiatori che fanno richiesta del titolo. Ancora oggi il ministero del Tesoro di Vincenzo Visco rimane in possesso del 67,5% delle azioni dell’Enel Spa.
* Privatizzazione Telecom: il 30 settembre 1997 il Tesoro annuncia i termini della privatizzazione. Un “nocciolo duro” di “soliti noti” detiene il controllo con il 6,6% delle azioni (4,100 miliardi), mentre il 33% va a piccoli risparmiatori e investitori istituzionali (per 18,900 miliardi) – advisor del Ministero la Goldman Sachs, la Morgan Stanley, insieme allo Studio Tonucci (già advisor del Tesoro per la dimissione di 150mila miliardi di beni degli enti pubblici, nonché consulente Iri per l’operazione Stet-Telecom). Nel febbraio 1999 Olivetti lancia la storica Opa su Telecom (valore 100,000 miliardi, denaro recuperato grazie alla mediazione della Lehmann e Chase Manhattan, per ottenere il 67% della società).
* Liquidazione dell’IRI: l’Istituto per la ricostruzione industriale, secondo gli accordi presi dell’Italia con l’Ue, doveva essere liquidato entro il 30 giugno 2000. Piero Gnudi, commercialista e ultimo presidente Iri, è l’uomo che in questi ultimi anni ne ha seguito da vicino la cessione. Grandi stazioni: il 40% del capitale di Grandi Stazioni è andato a Schemaventiquattro (Benetton+Pirelli+Caltagirone+Ferrovie Francesi) per circa 406 miliardi. Schemaventiquattro è oggi titolare di una “concessione esclusiva” per gestire fino al 2040 la Stazione Termini, appena ristrutturata a spese delle FS (323 miliardi) e 900mila metri quadri di spazi commerciali in altri 12 scali ferroviari italiani (tra cui Venezia S. Lucia, Venezia Mestre, Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Firenze S. Maria Novella, Bologna Centrale, Napoli Centrale, Genova Brignole, Genova Porta Principe, Verona, Palermo e Bari).
* Sme – Società meridionale Finanziaria (di cui facevano parte Gs e Autogrill) è stata venduta ad una cordata costituita da Gruppo Benetton, Del Vecchio e dalla società svizzera Moevenpick Holding. Nel 1996 le attività della Sme sono state riorganizzate attraverso fusioni e scissioni pervenendo infine a due società: Gruppo GS (Benetton+Del Vecchio) e Autogrill (maggioranza Benetton, 73% e minoranza Moevenpick Holding). Mentre Autogrill è diventata leader a livello mondiale (una delle prime 6 aziende del settore), GS è passato alla francese Carrefour, ceduta da Benetton e Del Vecchio per una cifra non lontana dai 5mila miliardi di lire.
* Autostrade: una quota del 30% è stata assegnata a Edizioni Holding (Benetton più altri soci, tra cui Fondazione CRT, Autopistas Espanolas, Ina e Unicredito). Advisor Imi e Schroders.
* Adr Aeroporti Roma: il 51,2% del pacchetto azionario è stato ceduto a Consorzio Leonardo (capocordata Gemina 42%, guidata da Piergiorgio Romiti; seguono Falck 31%, Italpetroli 16% e Impregilo 11%). Advisor Lehman Brothers, Booz Allen & Hamilton Italia Ltd consulente strategico per la privatizzazione.
* Seat-Pagine gialle: venduta con la consulenza della Lehman Brothers (presieduta da Ruggero Magnoni, amico di De Benedetti) alla cordata Comit, De Benedetti, De Agostini Novara.

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