Festival di Sanremo 2011, la musica è finita (ma è tornata protagonista)

Il Festival di Sanremo si è concluso e ha decretato la sua vincitrice: la musica, che trionfa grazie al primo posto di Vecchioni e ai piazzamenti di Emma e di Al Bano. Bene anche Gianni Morandi, assieme alla squadra che lo ha accompagnato sino al gran finale

Missione compiuta: la squadra di Morandi al grido di “stiamo uniti” (versione 2011 di “uno per tutti, tutti per uno”) salva il Festival di Sanremo, anzi, lo candida a Festa della Riappacificazione Nazionale.
 La scusa sarà sempre quella della gara canora, ma da quest’anno, ci è chiaro che, il palco dell’Ariston diventerà il crocevìa, in salsa ottimista, delle ansie del popolo italiano.
 Un bene, un male? Mah … Ha cominciato Benigni a mettere tutti d’accordo: pensando di rappresentare il sentimento dei propri lettori il Corsera, l’Avvenire, La Repubblica, Il Giornale, Libero, addirittura Il Foglio hanno elogiato, attraverso il commento dei loro editorialisti “l’esegesi dell’Inno di Mameli” sviluppata dall’attore toscano.
 Francamente, però, a noi, sarebbe una disgrazia accettare che il video della “lectio magistralis” fosse promossa nelle scuole italiane: va bene la passione civile che sprizzava da tutti i pori dell’intervento, ma siamo un po’ meno (molto meno) d’accordo sulla veridicità storica del Risorgimento raccontato al Festival.
 Ritornando allo spettacolone televisivo, la presenza scenica di Morandi e dei suoi partners, è aumentata in scioltezza e in coscienza dei propri mezzi nello scorrere delle serate, lasciando allo spettatore una sensazione di familiarità, con l’abbandono sistematico di una ampollosità retorica o perlomeno facendone un uso moderato, salvandoci da attacchi diabetici; basta, però, con le interviste promozionali!

 

Abbiamo apprezzato il ritorno da protagonista della musica, che, pur non facendo gridare al miracolo, ha offerto spunti compositivi e interpretativi interessanti. 
Avete notato? Il terzetto di brani che è arrivato al podio è la sintesi della realtà della musica pop italiana: la canzone d’autore (Vecchioni), la new wave di derivazione talent show (Emma) e la tradizione sanremese (Al Bano).
 Un ruolo importante, nell’economia dello show, è stato svolto dalla satira politica: Luca e Paolo si sono ben disimpegnati, anche se sullo sfondo rimane insoluta la gestione di questi intermezzi. La massima libertà e la massima fiducia data agli autori deve responsabilizzare questi ultimi a non travalicare mai il confine del buon gusto: si alla satira pungente e “cattiva” su tutto il fronte politico, no alle offese. E’ un discorso culturale su cui riflettere e che, forse, non troverà mai regole adeguate.
 Al tirar delle somme, quindi, il Festival di quest’anno, a sua insaputa, è stato vissuto come una sorta di ricreazione, un ambito per ri-creare un clima sociale più sereno, un gioco usato con intelligenza, per riprendere fiato e rituffarci nei piccoli e grandi problemi che la vita non smette mai di farci mancare.

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