Farina (Pdl): «Libia, sulla mozione della Lega ci sarà una convergenza» – Rassegna stampa/2

Renato Farina legge per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «Alla fine ritroveremo l'unità e prevarrà il buon senso. Non sopporto che si sollevi il dubbio del complotto anche sulla morte di Osama bin Laden. La Chiesa sottolinea che la vita è una cosa estremamente seria, non è buonismo: non basta uccidere bin Laden per fare giustizia»

Renato Farina (Pdl) ha selezionato per Tempi le notizie più importanti di oggi: «La Lega dice bene, non dobbiamo insistere con il conflitto armato in Libia. Sulla mozione sono sicuro che ci sarà una convergenza. Non sopporto lo scetticismo sulla morte di bin Laden e dobbiamo prendere sul serio le parole della Santa Sede: come l’11 settembre è una tragedia, così non basta l’uccisione di bin Laden per soddisfare l’esigenza di giustizia».

Il governo si spaccherà sulla mozione della Lega riguardo alla guerra in Libia?
Bisogna ritrovare l’unità. La Lega dice bene, non dobbiamo insistere con il conflitto armato. Sulla mozione sono sicuro che ci sarà una convergenza, il buon senso deve prevalere.

Oggi tutti i giornali dedicano ampi servizi a Osama bin Laden e Barack Obama e qualcuno insinua il sospetto che il terrorista non sia davvero morto.
Non sopporto che ci debba sempre essere un punto di scetticismo che deve mettere il dubbio del complotto in ogni cosa, come fa la vignetta di Giannelli sul Corriere della Sera, dove due persone si scambiano queste battute: “Ucciso bin Laden”, “E le prove dell’identità?”, “In alto mare”.

Padre Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha dichiarato che «di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini».

In pochi prendono sul serio le parole di Lombardi, che poi esprime il pensiero del Papa. Lo bollano come un buonismo fuori luogo, che rovina la festa. Invece la Santa Sede vuole farci capire che la vita è una cosa tremendamente seria e come l’11 settembre è una tragedia, così non basta l’uccisione di bin Laden per soddisfare l’esigenza di giustizia.

Adesso c’è il pericolo che al Qaeda si vendichi.

In primo luogo il rischio è per i cristiani, come ha detto Paul Bhatti, che ha preso il posto del fratello Shahbaz in difesa delle minoranze in Pakistan. In secondo luogo il rischio non è tanto al Qaeda che, bin Laden o meno, gli attentati cerca di farli comunque, ma l’esplodere di gesti isolati di fanatici. Adesso bisogna alzare la guardia.

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