Europinioni 6

Europinioni

Winston Churchill in difesa di nazi-Haider Se c’è un paese dell’Europa occidentale che non nutre certamente condiscendenze nei confronti del nazismo, quello è certamente il Regno Unito: la memoria della sfida mortale fra la Germania di Hitler e la Gran Bretagna di Winston Churchill fa parte dell’identità nazionale britannica tanto quanto la monarchia, la spada nella roccia, il Big Ben e il té. È dunque rilevante il fatto che la stampa britannica abbia assunto, in maggioranza, una linea decisamente anti-UE nella polemica sul caso Haider. Dei vari commenti apparsi, quello più graffiante e incalzante è indubbiamente l’editoriale firmato da Boris Johnson, direttore di The Spectator (il più autorevole settimanale politico inglese) e apparso sul Daily Telegraph del 3 febbraio sotto il titolo “Le colline risuonano di fandonie”. Ve lo proponiamo in versione quasi integrale.

Le colline risuonano di fandonie “Cancella la tua settimana bianca, tesoro. Cameriere, via quella torta Sacher! Strappa questi quadri erotici di Klimt, studente europeo, facciamo vedere agli austriaci che “we really care”. Mostriamo a Vienna cosa ne pensiamo del modo disgraziato col quale hanno deciso di governare il loro proprio paese! (…)”.

“L’Austria non ha violato alcuna legge comunitaria o internazionale. Dopo aver ricevuto il sostegno del 27% dell’elettorato austriaco, il partito Liberale, guidato da Haider, è stato ammesso nella coalizione di governo. E questo più o meno insignificante sviluppo nella politica della Mitteleuropa ha mandato il mondo in stato confusionale e ha creato uno scontro diplomatico che non solo è grossolano, carico di arroganza e controproducente, ma dà anche il senso del momento storico che stiamo vivendo”.

Anche gli austriaci, nel loro piccolo…

“Immaginate di essere l’austriaco medio, parte di quel 73% di elettorato che non ha votato per Haider. Probabilmente non avete votato per lui perché lo avete ritenuto un opportunista e un tipo poco gradevole. Haider è uno di quegli uomini viscidi che assecondano i peggiori istinti di chi vota. Un giorno rivendica “posti di lavoro in Austria per gli austriaci”, quello seguente chiede scusa e nega tutte le accuse di estremismo. Un giorno dice che le SS erano bravi patrioti e dichiara che la politica occupazionale di Hitler era efficace, il giorno dopo è in America in visita a un museo dell’Olocausto e richiama alla tolleranza. In quanto austriaco intelligente chiamato al voto, probabilmente siete capace di capire che tipo è. Ma qualsiasi siano i vostri sentimenti per Haider, certamente rispettate il diritto dei vostri connazionali di esercitare la loro libera volontà e votare anche per lui – per quanto possiate giudicarli degli illusi. Ma se all’improvviso vi rendeste conto che l’Austria è finita nell’occhio del ciclone dell’isteria internazionale e sentiste dire che del voto degli austriaci non bisogna fidarsi, perché il 99% di loro votò a favore dell’Anschluss, l’annessione alla Germania di Hitler, accettereste amabilmente questi giudizi? O ne sareste irritati come pure dell’ingerenza dell’Ue e della “comunità internazionale”? Non sareste così arrabbiati da arrivare, alle successive elezioni, a dirottare il vostro voto su Haider, anche solo per far vedere che voi, non loro, governate l’Austria?”.

Fatwa portoghese su carta intestata Ue “Questa è la prima obiezione all’assurda iniziativa dei 14 stati dell’Ue: che rafforza il sostegno ad Haider. Ma c’è anche un’obiezione di principio, e cioè che non è affare dell’Ue interferire in questo modo. E infatti proprio per questa ragione c’è molta confusione a Bruxelles e alla Casa Bianca sul fatto se questo ostracismo verso l’Austria sia da far risalire all’Ue oppure ai 14 stati ognuno dei quali ha agito indipendentemente, e tuttavia misteriosamente in accordo con gli altri (…). Indubbiamente il primo ministro portoghese sembra essere andato ben oltre i suoi poteri nello spedire la sua fatwa sulla carta intestata “Presidenza dell’Ue”.

“L’Europa si fonda su certi valori” borbottano imbarazzati gli oracoli nell’ufficio di Robert Cook (il ministro degli Esteri britannico – ndr). “Non possiamo ignorare le cose che lui ha detto in passato”, dicono, e si richiamano all’articolo 6 del Trattato di Amsterdam, che impone ad ogni stato membro il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto. Ma dov’è la prova che l’Austria ha infranto anche uno solo di questi principi accettando il Partito Liberale nel governo? (…)”.

E i comunisti in Italia? Han vinto la Guerra fredda? “Se l’Ue si prepara a punire Vienna per aver permesso al partito di Haider di entrare nel governo, quanto ancora durerà il suo dialogo con Londra, che ha accolto rappresentanti di terroristi irriducibili nel governo della Gran Bretagna? Questo ostracismo nei confronti dell’Austria è solo un altro pretesto che permette alla “comunità internazionale” di fare sfoggio della sua buona coscienza, con le stesse buone intenzioni e gli stessi risultati disastrosi dei bombardamenti in Kosovo e Serbia. Nessuno protesta per la presenza dei comunisti nel governo italiano e per gli 80 milioni di morti nel secolo scorso a causa della tirannide comunista. Nessuno protesta per la presenza di ex-comunisti tra i massimi esponenti laburisti, come Mandelson, Byers o Milburn. Nella persecuzione dell’Austria noi vediamo, in un certo senso, come la sinistra ha vinto la Guerra Fredda. I mali del comunismo sono stati cancellati senza nessun clamore, con un colpo di spugna e adesso noi ci autoflagelliamo per un presunto clown nazi-fascista. Ma non siamo più negli anni Trenta. Haider non è una minaccia per noi e probabilmente neppure per l’Austria. Invece di lasciare che i suoi connazionali si rendano conto della sua inconsistenza noi li aggrediamo con la nostra isteria. E solo perché è un austriaco il cui cognome comincia per “H” e finisce per “R””.

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