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Andreotti al Meeting:
c’è giornalismo e giornalismo Mentre sull’Espresso Giorgio Bocca esprime indignazione, livore e frustrazione per l’accoglienza riservata al senatore Andreotti al Meeting di Rimini, il britannico The Economist affronta l’argomento con stile del tutto diverso. “È stato un vero benvenuto – scrive il settimanale- . Giulio Andreotti, un democristiano che è stato sette volte primo ministro, è ancora sotto processo con l’accusa di collusione con la mafia e di aver ordinato l’assassinio di un giornalista. Tuttavia la settimana scorsa al raduno annuale di Comunione e Liberazione, un potente e irriducibile gruppo cattolico, è stato trattato come qualcosa a metà strada fra una rock star e un santo. Migliaia di giovani hanno applaudito, battuto i piedi e cantato: “Giulio, tu sei un ragazzo bellissimo” (un’affermazione che nemmeno i suoi più ferventi ammiratori di solito fanno). Che possa essere giudicato colpevole di un crimine particolarmente odioso a loro non importava chiaramente nulla”. “Tutto ciò dimostra la bassa considerazione che molti italiani hanno per i giudici. Giornali e tivù sono ancora pieni di dettagli su processi per corruzione, ma agli elettori l’esito non sembra importare. Una quantità sempre maggiore di loro pensa che i magistrati stanno perseguendo obiettivi politici”.

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