Ed ecco il decalogo per mangiar… disinformati

Enogastronomia politica

Siamo sbigottiti, non sappiamo cosa fare, ogni giorno c’è uno scandalo alimentare che minaccia la salute e presto andremo in terra forestiera per le attese vacanze. Come nutrirsi? Cosa mangiare? Di chi fidarsi? Per fortuna che in Italia c’è la Rosy Bindi, il ministro della Sanità che ci può far dormire sonni tranquilli. Pensate che ha fatto (il suo ministero) la supervisione di un opuscolo intitolato “Decalogo della sicurezza alimentare” nell’ambito della “Campagna promossa dall’Unione Europea” “Mangiare informati”. E siccome il compito era arduo, si è fatta aiutare dall’Istituto Superiore di Sanità, nonché dall’Istituto Nazionale della Nutrizione. Il lavoro, a dire il vero, era stato preparato dall’Unione Nazionale Consumatori, con la collaborazione di 17 istituti fra cui l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, la Coop, la Fipe e persino Mac Donald’s Italia. Beh, più sicuri di così? Se fossi in voi mi precipiterei ad organizzare corsi mnemonici per imparare parola dopo parola questo aureo decalogo di otto facciate, toccato da cotanta autorevolezza. Così imparerei che i cibi biologici sono sinonimo di transgenetici. Almeno così appare dall’ottavo punto del dotto decalogo dove c’è scritto: “Ricorda che i prodotti dichiarati ‘biologici’ o ‘geneticamente modificati’ devono rispettare particolari modalità di etichettatura stabilite da norme europee e nazionali”. E la vignetta mostra una massaia diffidente che legge un’etichetta su un barattolo. Peccato per quei patiti dell’agricoltura biologica, vittime di una distrazione nella correzione di bozze passate in così tante mani. Che ci volete fare: tanto sono quattro gatti! Anzi quando i “correttori” hanno visto tanto di firme, avranno pensato: non c’è neanche bisogno di discuterne. Volete che Mc Donald’s, Le Coop, la Coca Cola e chi più ne ha più ne metta, non sappiano il fatto loro? All’ennesimo equivoco alimentare estivo (ricordate il vino che nuoce alla salute) con lo zampino del Governo (il patrocinio del dépliant è di D’Alema e altri due ministeri), voglio dedicare un bicchiere d’acqua fresca. Schiarisce le idee, a volte, ed è il nettare degli astemi.

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