Ecco chi compra casa con mutuo in Italia

Età media, occupazione, condizione abitativa precedente, propensione ad assicurarsi e contro quali rischi. Ritratto del “mutuatario tipo” nel nostro paese

Foto di Tierra Mallorca per Unsplash

Il mutuatario tipo in Italia ha 39 anni e 3 mesi anni e un contratto a tempo indeterminato (88 per cento), a fronte del 9 per cento rappresentato da chi ha un contratto di lavoro flessibile (liberi professionisti/lavoratori autonomi e titolari d’azienda) e del 3 per cento di lavoratori a tempo determinato. Nel 78 per cento dei casi il mutuatario tipo è di origine italiana, mentre il 14 per cento degli acquirenti è rappresentato da cittadini stranieri europei e il 12 per cento da immigrati extraeuropei. Le nazionalità più rappresentate sono quelle rumena, albanese e moldava, mentre la maggior parte dei non europei è rappresentata da asiatici, seguiti a brevissima distanza da latinoamericani e africani.

I giovani comprano, i genitori pagano

L’analisi per fasce d’età mostra come sia la popolazione più giovane a fare un maggior ricorso al mutuo e, in generale, decresce con l’aumentare dell’età. C’è una leggera preponderanza degli under 34 rispetto ai 35-44enni: i più giovani incidono per il 39,2 per cento, mentre i 35-44enni incidono per il 33,4 per cento. Spesso accade che un figlio per acquistare casa, soprattutto nell’età giovanile, non disponga delle risorse economiche per affrontare le spese dal notaio, comprensive del pagamento di tutte le imposte. È proprio per questo che una prassi molto diffusa consiste nell’acquistare un immobile intestato ai giovani, il cui prezzo viene pagato dai genitori. Senza il loro sostegno, anzi, in questi ultimi anni di crisi economica, elevato tasso di precarietà e disoccupazione giovanile, il livello del mercato immobiliare residenziale sarebbe stato con ogni probabilità ridotto ancora di più ai minimi termini.

Già proprietari e nuovi proprietari

Per quanto riguarda la provenienza abitativa di coloro che acquistano un immobile attraverso un’operazione di mutuo, dal campione analizzato il 40 per cento arriva da una situazione pregressa di affitto, quasi il 41 per cento dei mutuatari è invece già proprietario di un immobile e attraverso l’operazione di mutuo provvede a sostituire la propria casa con altra, o ad acquistarne una seconda. Mentre il restante 18 per cento rappresenta mutuatari che arrivano da una precedente situazione di comodato e che quindi erano ospitati da parenti, da conoscenti o da enti/istituzioni.

Perché assicurare il mutuo

Per quanto riguarda invece le coperture assicurative, l’unica assicurazione sul mutuo effettivamente obbligatoria è la polizza incendio e scoppio, che ha lo scopo di proteggere l’immobile posto a garanzia del mutuo contro numerosi eventi quali, appunto, incendio, scoppio, fulmini ed esplosioni (come, per esempio, quelle provocate da fuoriuscite di gas). Una delle polizze assicurative facoltative che gli italiani tendono a sottoscrivere con maggiore frequenza è sicuramente l’assicurazione temporanea caso morte. La polizza caso morte abbinata al mutuo è una copertura assicurativa che consente ai beneficiari del sottoscrittore (spesso coincidenti con gli eredi, ma potrebbe non esser così) di poter usufruire di un capitale o di una rendita nel caso in cui si verifichi il decesso dell’assicurato. Ne deriva che sottoscrivere una polizza caso morte equivale a garantire una somma cospicua nell’ipotesi di scomparsa del mutuatario, permettendo ai propri cari di poter continuare a onorare il debito nei confronti della banca, anche senza il reddito del de cuius.

Exit mobile version