Dubbi sul presidenzialismo dopo l’elezione del presidentissimo Ciampi

Terrazze romane

I presidenzialisti che hanno contribuito in modo decisivo alla rapida elezione di Carlo Azeglio Ciampi alla presidenza della Repubblica potrebbero scoprire di avere fatto una clamorosa autorete. Proprio grazie a quell’unica votazione che ha permesso il 13 maggio al Parlamento di scegliere un prestigioso successore di Oscar Luigi Scalfaro vecchi e nuovi antipresidenzialisti hanno sollevato dubbi sulla opportunità di togliere alle Camere e di affidare direttamente al popolo il diritto di eleggere il capo dello Stato, come vorrebbe un progetto di riforma costituzionale all’esame dei deputati. Hanno sollevato dubbi, tra gli altri, Gianni Agnelli, che come senatore a vita potrebbe essere sospettato di essere mosso da ragioni corporative, ma anche due non parlamentari come il professor Giovanni Sartori e il decano del giornalismo Indro Montanelli. Il quale ha chiesto, dalle colonne del Corriere della Sera: il popolo avrebbe eletto Ciampi o uno come Antonio Di Pietro? Renato Mannheimer ha ritenuto di contraddirlo osservando che nei sondaggi popolari Ciampi prevaleva nelle scorse settimane su tutti gli altri candidati, fatta eccezione per Emma Bonino, saldamente al primo posto. Oddio, ma è anche questo che potrebbe invogliare molti a condividere i dubbi dell’antipresidenzialista Montanelli, pur se Indro, a dire il vero, essendo stato tra i firmatari della candidatura molto virtuale di Emma Bonino, dovrebbe condividere l’obiezione di Mannheimer.

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