Dopo anni di polemiche e in barba ai catto-NoTav, si è riusciti a celebrare una Messa al cantiere

Il rito è stato officiato da don Michele Giulio. Un gesto che è parso come una netta presa di distanza dall'approccio dei "Cristiani per la vita della Valle", organici ai contestatori

Finalmente un prete valsusino, dopo le polemiche degli anni scorsi, è riuscito a celebrare la Santa Messa in onore di Santa Barbara, patrona dei minatori, al cantiere del tunnel geognostico della Torino-Lione. Il rito è stato officiato da don Michele Giulio, salesiano e parroco di Salbertrand. Insieme ai numerosi operai e ai loro familiari, hanno partecipato anche Mario Virano, commissario di governo per l’opera, Maurizio Bufalini, direttore di Ltf, Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti.

«I valori cristiani ci uniscono – ha spiegato don Michele, che ha accettato di celebrare noncurante delle possibili critiche dal fronte trenocrociato -. Ogni problema politico deve restare disgiunto dal piano religioso. La nostra missione è quella di portare un messaggio di fede all’interno di ogni contesto, qualunque esso sia». Una riaffermazione positiva della laicità della politica, in linea con quanto molte volte ha affermato il vescovo Alfonso Badini Confalonieri, che è apparsa come una netta presa di distanza dall’approccio dei “Cristiani per la vita della Valle”, organici al movimento No Tav. Gruppo che ha silenziosamente presidiato il cantiere per significare il dissenso rispetto alla scelta di celebrare, che vedono come una “benedizione” dell’opera.

Questa Santa Barbara è stata l’occasione per fare il punto sull’avanzamento dei lavori. Entro fine anno, la talpa arriverà a ultimare i primi due chilometri del tunnel di Chiomonte. «Attualmente – ha spiegato Bufalini – stiamo procedendo con una velocità media di 16-18 metri al giorno, dopo aver superato la fase critica di incrocio della faglia del torrente Clarea. I tempi previsti, sono rispettati».

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