La donna più vecchia del mondo ringrazia Dio e tira le orecchie a Obama

In un discorso Jeralean Talley, 115 anni, ha attaccato l'Obamacare e spiegato di non aver paura di morire perché «ogni giorno è un dono dall'alto»

«L’Obamacare, qualsiasi sia la tua convinzione in merito, non fa nulla per affrontare il problema delle cure prolungate e non occuparsene non servirà a farlo scomparire». Non sono invettive di un repubblicano, ma i pensieri della donna più vecchia del mondo. Jeralean Talley, americana residente in Michigan, che compirà 116 anni il 23 maggio prossimo, ha pronunciato un discorso durante il ritrovo annuale della Senior Alliance, un’organizzazione no-profit di assistenza agli anziani.

IL SEGRETO. Le sue parole hanno svelato che «il problema delle cure di lungo termine esiste» e che «per risolverlo bisogna parlarne». Durante il meeting è emerso che il costo dell’assistenzialismo ha portato ai tagli dei contributi verso le fasce anziane bisognose di cure, costringendo i medici a scegliere fra i pazienti più o meno “degni” di ricevere aiuti. Mentre per Talley il segreto della vita è «praticare la giustizia». E «se vuoi fare la cosa giusta, seguiLo», ha aggiunto. «Non mi importa tanto di quello che farai per me», o meglio «se non coincidesse con il bene del Signore, allora non dovresti farlo». Questo è anche il segreto della sua longevità, come disse al Times: «Adorare Dio», e «fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te». No, aveva continuato, «non mi sento malata ma cerco solo di fare la cosa giusta come sempre, tutto qui». Per il resto? «È tutto nelle mani del Signore».

«SENZA DIO NON POSSIAMO NULLA». Talley, che vive con la figlia Thelma di 77 anni, nacque a Montrose, in Georgia, e crebbe in una famiglia numerosa raccogliendo cotone, arachidi e patate. Nel 1935 si trasferì in Michigan e un anno dopo sposò Alfred con cui festeggiò il 52esimo anniversario di nozze, finché lui morì nel 1988, a 95 anni. Oltre a una figlia, Talley ha tre nipoti, dieci pronipoti e quattro trisnipoti. E non ha paura di morire, perché «ogni giorno è un dono dall’alto e non c’è nulla che possiamo fare senza Dio. Ci ha fatti e sapeva già quando ci avrebbe ripresi».

@frigeriobenedet

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