Dilettante-Schroeder calpestato dagli yankee

La vicenda del veto americano a Koch-Weser, candidato tedesco al posto di direttore del Fondo monetario Internazionale, conferma due spinosi dati della scena politica mondiale: la pochezza del cancelliere Schroeder e la crescente incapacità Usa di rapportarsi coi partner europei senza arroganze. E la situazione potrebbe peggiorare dopo le presidenziali Usa

I capi della delegazione tedesca hanno avuto una brutta sorpresa. Durante le trattative per il risarcimento dei lavoratori forzati costretti a prestare le loro braccia alle aziende tedesche nel periodo della Seconda guerra mondiale, gli americani hanno rimesso sul tavolo una vecchia minaccia. Le negoziazioni coi legali dei forzati si stanno infatti svolgendo da mesi sotto la supervisione degli Usa e proprio questi ultimi hanno fatto intendere che avrebbero potuto ridiscutere improvvisamente i termini delle riparazioni tedesche ai danni di guerra se la Germania non avesse accettato un ritocco nella sua offerta.

Non si uccide così
un candidato Dal punto di vista del diritto dei popoli si tratta di una richiesta senza fondamento, in particolare dopo gli accordi internazionali sanciti 10 anni fa in occasione della riunificazione tedesca (il contratto Due-Più-Quattro) che ha posto la parola fine alla storia del dopoguerra. Ma dal punto di vista politico e diplomatico è in linea col linguaggio duro che negli ultimi tempi segna i rapporti tra gli Usa e l’Ue in generale – e la Germania in particolare.

L’ultimo atto è stato il tono brusco e anche personalmente offensivo col quale Washington ha respinto la candidatura di Cajo Koch-Weser alla direzione del Fondo Monetario Internazionale. Il ministro delle Finanze americano Larry Summers non ha avuto alcuna remora a compromettere l’immagine del candidato Ue attraverso alcuni duri articoli fatti pubblicare sui giornali inglesi, fino a costringerlo a rinunciare volontariamente alla candidatura. D’altra parte bisogna riconoscere che l’azione diplomatica del cancelliere Gerhard Schroeder in appoggio alla candidatura di Koch-Weser è stata ben povera cosa.

E il presidente Clinton ha spiegato al suo “Dear Gerhard” in maniera molto secca che gli Usa non lo avrebbero appoggiato. È stata una sconfitta diplomatica per un cancelliere Schroeder che si è trovato ai ferri corti con gli americani.

E Bush incespica nel Pakistan La seconda candidatura degli europei, il tedesco Horst Koehler, finora presidente della Banca dell’Europa dell’Est, è stata accettata dagli americani due settimane fa. Stavolta Schroeder ha preparato meglio questa candidatura assicurandosi per tempo l’appoggio del Giappone e della Russia. Anche Clinton, da parte sua, avrà voluto evitare di provocare una spaccatura aperta sulla direzione del Fondo Monetario continuando a fare il tiro alla fune con l’Europa. Ma cosa sarebbe successo se la poltrona della presidenza Usa fosse già stata occupata dal repubblicano Bush, un uomo che non sa dove si trova il Kosovo e ignora il nome del presidente del Pakistan? E cosa succederà se davvero il texano Bush diventerà l’uomo più potente del mondo e la politica estera americana sarà alla maniera del Far West? Una cosa è sicura: con l’unificazione europea e l’introduzione dell’Euro ci aspetta una ridefinizione dei rapporti di forza coi vicini oltre Atlantico. La discussione sul direttore del Fmi e la minaccia di nuove richieste di riparazione dimostrano che l’America non sarà certamente tenera. Gli sforzi per l’unificazione europea rischiano di provocare reazioni molto dure oltre Atlantico, se Washington vede il rischio di un’emarginazione dell’America.

Finora gli Usa erano abituati ad avere rapporti multilaterali con più di 15 stati europei. Per loro era una via molto più comoda che avere un partner europeo unito che pretende di trattare allo stesso livello. Il conflitto che ha portato alla fallita candidatura di Koch-Weser dimostra però anche un’altra cosa: gli stati dell’Ue hanno dato un appoggio formale a Gerhard Schroeder, ma hanno risposto con un sorriso freddo alla stroncatura del cancelliere tedesco da parte di Clinton e Summers. Giustamente l’opposizione all’interno del Parlamento tedesco ha rimproverato al capo del governo di aver affrontato la questione in modo molto dilettantesco. La candidatura di Cajo Koch-Weser non poteva passare perché non era stata concordata per tempo con Washington attraverso i canali della diplomazia. A dire la verità una cosa simile a Helmut Kohl non sarebbe mai successa. Kohl ha promosso la riunificazione tedesca così come l’opera dell’unificazione europea senza provocare mai reazioni simili a Washington e assicurandosi sempre il sostegno della Russia. Il cancelliere Schroeder dovrà ancora imparare tanto se non vogliamo ritrovarci di nuovo in una guerra fredda. Dove una cosa è sicura: il texano Bush spara senz’altro più veloce di noi.

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