«Chiediamo al ministro d’intervenire sul nozionismo esasperato del Tfa»

Pubblichiamo il comunicato stampa comparso sul sito dell'associazione Diesse a commento dei criteri di selezione delle prove di accesso ai Tfa.

Pubblichiamo il comunicato comparso sul sito dell’associazione DIESSE, che si è espressa sulle prove di accesso ai Tfa. 

L’incresciosa vicenda delle prove di accesso ai Tfa che avrebbero dovuto avere come contenuto dei test preselettivi, secondo le disposizioni ministeriali, “i programmi di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 11 agosto 1998, n. 357, integrati dai contenuti disciplinari, oggetto di insegnamento delle relative classi di concorso” e che invece in quasi tutti i casi hanno visto prevalere un nozionismo esasperato, ben lontano dalla effettiva pratica scolastica, rivelano l’esistenza di due Miur contrapposti che impediscono alla scuola di essere riformata, specie sul versante dell’abilitazione e del reclutamento.

Dal ministro (o chi per lui) provengono frequenti annunci sulla volontà di aprire la scuola ai giovani docenti per rendere l’insegnamento un mestiere ancora appetibile; sulla possibilità di risolvere in maniera equa la questione di chi già insegna da anni senza abilitazione; sulla necessità di indire nuovi concorsi per l’ingresso in ruolo secondo metodi nuovi che prescindano dalle formule tradizionali di accertamento delle conoscenze e competenze dei candidati. Tutto inutile. Dentro l’amministrazione ci sarà sempre, come in questo caso, qualcuno che rema contro. Contro la separazione di abilitazione e reclutamento, quindi contro consistenti numeri di abilitati, e contro ogni sensata modalità di accertamento della preparazione dei nuovi insegnanti.

La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: nei test per la classe A036, 8 università registrano 0 ammessi alla prova scritta. Di questo passo gli abilitati saranno complessivamente meno dei posti messi a disposizione. Chiediamo al ministro di intervenire per evitare che questi criteri di selezione debbano ripetersi nei prossimi Tfa e nelle eventuali (da scongiurare) prove preselettive di accesso ai concorsi per il ruolo. Chiediamo anche che ci sia certezza sull’avvio a breve di un nuovo Tfa transitorio e che gli attuali non ammessi possano ritentare senza sobbarcarsi una nuova e costosa iscrizione.

Milano, 24/07/12

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